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Affissione selvaggia a Ragusa, a giudizio in otto: "Era un'associazione a delinquere"

RAGUSA. L' aggressione di un attacchino modicano finita con la condanna di Amedeo Scatà, ragusano di 27 anni, alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione, che risale al 5 ottobre del 2012, ha fatto scattare ulteriori indagini sul mondo delle affissioni ed ieri otto persone sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale Andrea Reale, così come richiesto dal pubblico ministero Valentina Botti. Secondo l' accusa c' era un' associazione a delinquere alla spalle del mondo delle affissioni. Il processo è stato fissato per il 27 novembre davanti al Tribunale collegiale.

Sei persone sono accusate del reato associativo allo scopo di commettere i reati di violenza privata e tentata estorsione. Si tratta di F.A. 38 anni, nata a Catania ma residente a Ragusa; S.M. di 34 anni, ragusana; S.P. di 56 anni, nato a Palermo ma residente a Ragusa; A.S. di 27 anni, ragusano; G.S. di 63 anni, ragusano; A.Z. di 37 anni, nato a Vittoria, residente a Ragusa. L' associazione avrebbe operato nel mercato illecito delle affissioni abusive dei manifesti elettorali fino al 28 ottobre del 2012. Uno di loro, A.S. è accusato anche di tentata estorsione per avere chiesto ad un altro attacchino la somma di 50 euro al giorno per potere affiggere i manifesti elettorali di una candidata modicana a Ragusa.

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