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Droga e armi, condanne ridotte in appello a Vittoria

VITTORIA. Nel tardo pomeriggio di ieri è finito il processo di secondo grado davanti alla Terza sezione penale della Corte d’Appello (presidente Carolina Tafuri) ai danni degli undici imputati coinvolti nell’operazione antidroga messa a segno dai carabinieri nel maggio del 2013 denominata «Fil rouge 2». In Appello sono andati sia l’accusa che la difesa. La sentenza di primo grado è stata emessa nel febbraio dell’anno scorso dal Gup Flavia Panzano. Quella di Appello, quindi, è arrivata a distanza di appena un anno. In primo grado è caduto il reato associativo. Per questa ragione la Procura si è appellata. La Corte ha dichiarato inammisibile l’appello proposto dall’accusa perchè presentato in modo tardivo.

Secondo l’accusa il gruppo era capeggiato da un avvocato praticante catanese, Giuseppe Spampinato, di 41 anni, non iscritto all’ordine di Ragusa anche se domiciliato a Vittoria, condannato a 7 anni di reclusione e 36 mila euro di multa, con uno sconto rispetto al primo grando quando era stato condannato ad 8 anni e quattro mesi di reclusione. L’anno scorso il pm della Dda Valentina Sincero aveva chiesto per l’uomo 20 anni di reclusione, contestando anche la detenzione di armi. Pena ridotta anche per Younes Mnasser, di 31 anni, condannato a 6 anni e mezzo e 34 mila euro di multa mentre in primo grado la pena era pari a 7 anni ed otto mesi di reclusione per il reato di spaccio di droga.

La Dda aveva chiesto 13 anni compreso il reato associativo. Il primo è difeso dall’avvocato Michele Fazio, il secondo dall’avvocato Santino Garufi. Il procuratore generale Gaetano Siscaro aveva ribadito in Appello le pesanti richieste: 20 anni per Spampinato e 13 per Mnasser. Confermata la condanna a cinque anni per Gley Bani, di 34 anni; pena scontata a 4 anni e mezzo e 22 mila euro di multa (erano 7 anni e due mesi) per Fethi Jelassi, di 45, nei confronti del quale cade l’interdizione legale; pena confermata pari a tre anni per Luca Gravina, di 36; 5 anni per Ranzi Loussaief, di 29; 4 anni e 2 mesi per Alfredo Sortino, di 26; pena ridotta a 5 mesi (erano otto mesi) in continuazione con altra sentenza per Giovanni Vespertino, di 41, di Scoglitti, per un totale di 3 anni e 11 mesi; due anni e due mesi per i collaboratori di giustizia Giovanni Cirmi, 32, Giuseppe Doilo, 31; un anno per Biagio Gravina, 41, terzo collaborante, tutti vittoriesi.

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