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Modica, il futuro della Spm è «terreno» di scontro politico

Il primo cittadino, Ignazio Abbate, conferma l’intenzione di volere rinnovare la richiesta di cassa integrazione in deroga per gli 80 lavoratori in servizio

MODICA. «Il sindaco da una parte affida gli appalti a ditte esterne, distribuendo le poche risorse a disposizione, per dei servizi che potrebbero essere garantiti dai lavoratori Spm e dall'altra continua a rinnovare la cassa integrazione in deroga per quest'ultimi riducendo però le ore lavorative. Un atteggiamento che oltre a pesare sulle casse comunali danneggia anche la posizione dei dipendenti della "Servizi per Modica" che già vivono in un futuro fatto solo di incertezze».

Interviene così con una nota il consigliere comunale del Pd, Michele Colombo, che chiede chiarimento al sindaco Ignazio Abbate su quali sono le sue intenzioni per i dipendenti della Spm. «Si vocifera - commenta Colombo - che il primo cittadino avrebbe convocato per la prossima settimana un vertice con le parti sociali per definire la questione dei lavoratori della "Servizi per Modica" e si appresterebbe a rinnovare per il 2015 la richiesta della cassa integrazione in deroga. L'anno scorso la stessa procedura era già stata adottata per 80 unità, con la riduzione e rimodulazione degli orari di lavoro: ma questa scelta che era sembrata obbligata, dato che col Piano di riequilibrio erano state ridotte le risorse per i contratti di servizio, ora appare in netta contraddizione con l'attuale modo di amministrare». Il sindaco Ignazio Abbate conferma il fatto di aver avuto un incontro con i sindacati per chiarire la posizione dei dipendenti della Spm.

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