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Rapina a un tunisino: arrestati due fratelli a Ispica

La gang è composta da connazionali della vittima che, oltre a essere stata derubata, era stata ferita con una coltellata

ISPICA. Rapina aggravata e lesioni gravi sono i reati principali contestati a due fratelli tunisini incensurati, Kamel Chaabane, 27 anni, e Najeh Chaabane, 26 anni, arrestati dai Carabinieri della Stazione di Ispica, a seguito di indagini scattate dopo il violento l'episodio avvenuto lo scorso 12 gennaio, quando era stato arrestato un altro extacomunitario.
Quel giorno, secondo l'accusa, i due nordafricani, unitamente a un connazionale, avevano avvicinato, sulla Strada Provinciale 67, Pozzallo-Ispica, un’altra coppia di fratelli tunisini che si trovavano in un’area di servizio, probabilmente per rifornire il loro veicolo di carburanti. Dopo averli aggrediti fisicamente(uno era stato, addirittura, accoltellato), li avevano rapinati dell’autovettura, di denaro e carte di credito. In quell'occasione i Carabinieri, intervenuti sul posto, avevano arrestato nella flagranza del reato, il terzo componente della gang, Moncef Ghezal, 35 anni, censurato, ed avevano ritrovato l’autovettura, poi riconsegnata alle vittime.
Le successive indagini condotte dai militari dell’Arma, hanno consentito di raccogliere elementi di accusa a carico di Kamel e Najeh Chaabane, identificati in un secondo momento. Le risultanze investigative, infatti, hanno determinato l’emissione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa. Giovedì gli uomini della Benemerita hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo nei confronti dei due responsabili ancora in circolazione.
Agli interessati, come si diceva, è stata contestata la rapina in concorso poiché, tutti erano armati di coltelli e bastoni, con la minaccia di morte, nonché con violenza e percosse, avevano sottratto alle due vittime l’autovettura, i soldi e le carte di credito e, nell’occasione, avevano inflitto una coltellata ad uno dei connazionali presi di mira causandogli lesioni giudicate guaribili, dai medici dell'Ospedale Maggiore di Modica in sette giorni.
Ghezal fu, dal suo canto, arrestato in flagranza di reato lo stesso giorno dei fatti e condotto presso la casa circondariale di Ragusa, mentre i due Chaabane, identificati in un secondo momento, giovedì hanno fatto la stessa fine.
Lo scorso mese di gennaio la cittadina iblea non è stata al centro della cronaca solo per questo episodio. Il 29 gennaio, infatti, ci fu un caso analogo che ebbe come vittime ancora due tunisini. Stavolta l'aggressione fu opera di un 40enne, Paolo Iozzia, noto alle forze dell’ordine, che, al culmine di una lite per futili motivi, aveva aggredito prima verbalmente e poi fisicamente con calci e pugni ma anche con un coltello, i due extracomunitari, padre e figlio, causando loro lesioni. L'uomo aveva poi oltraggiato e minacciato i carabinieri intervenuti, opponendo resistenza con spinte e lancio di oggetti. Anche Iozzia fu arrestato.

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