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«Minacce e aggressioni alla cognata»: a Comiso un uomo ai domiciliari per stalking

Divieto assoluto di comunicare con la donna

COMISO. Il fratello era in carcere, ma lui avrebbe continuato a tormentare la cognata. Sono stati mesi d'inferno, quelli vissuti da una donna di Comiso, moglie di un uomo che, qualche mese fa, aveva tentato di uccidere il fratello e che, per questo, era stato arrestato. La vittima, sfuggita alla furia del fratello, avrebbe riversato la sua rabbia sulla cognata. Mentre il marito si trovava in carcere, lui avrebbe iniziato a minacciare la donna. Numerosi gli episodi di stalking che avrebbero fatto diventare la vita della donna e dei due figli minorenni che vivevano con lei, un vero e proprio calvario. Una volta le avrebbe tagliato la strada, un'altra volta sarebbe entrato nel terreno di proprietà del fratello, impedendole il passaggio. Poi avrebbe pronunciato frasi minacciose, come «lui deve morire in carcere, tu sei una disgraziata e i tuoi figli sono bastardi. Te la farò pagare». Poi avrebbe continuato con pesanti ingiurie personali e la frase: «Il fatto che tuo marito è in carcere non è niente, lo devo colpire dove gli brucia di più».

Più volte, poi, avrrebbe manomesso l'impianto idrico, lasciando la donna e i bambini senz'acqua. Infine l’avrebbe ingiuriata in maniera pesante, offendendola e aggiungendo: «Tanto non mi puoi fare nulla». La donna aveva paura di uscire di casa e aveva mutato le sue abitudini. La polizia ha sentito alcuni testimoni, per escludere che la donna potesse avere detto qualcosa di non vero per vendicarsi dell'uomo che aveva fatto arrestare il marito. Una ricostruzione attenta e puntuale dei fatti è sfociata in una richiesta di arresto da parte del pubblico ministero. L’uomo è stato denunciato per stalking, con il divieto di avvicinarsi alla cognata nel raggio di almeno 250 metri. L'uomo, però, avrebbe continuato nella sua condotta, giungendo persino ad aggredirla fisicamente. Da qui, la decisione del gip di emettere un'ordinanza di custodia cautelare. L'uomo è stato posto agli arresti domiciliari, ovviamente con il divieto di continuare a comunicare con la cognata. (*FC*)

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