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Loris, anche la zia va in carcere a trovare Veronica

L’avvocato che difende la mamma di Loris sollecita l’esito dell’esame del Dna

SANTA CROCE CAMERINA. Prima visita in carcere di Antonella Stival alla nipote Veronica Panarello, 26 anni, in cella dal 9 dicembre scorso con l’accusa di omicidio aggravato del figlio Loris Stival, otto anni. La zia di Davide, il marito di Veronica, aveva chiesto la scorsa settimana l’autorizzazione per un colloquio alla Procura di Ragusa. È andata ad Agrigento insieme a Francesco Panarello, nonno materno di Loris. Antonella Stival crede nell’innocenza della nipote acquisita ed ha voluto incontrarla per guardarla negli occhi. L’avvocato Francesco Villardita conferma la visita alla sua assistita e riferisce che Veronica ha chiesto alla zia di non abbandonarla.

Intanto, l’altro indagato, Orazio Fidone, l’uomo che ha trovato il piccolo Loris il 29 novembre scorso, chiede di ritornare in possesso delle sue auto. Ieri è andato in Procura a Ragusa insieme all’avvocato Pietro Savà dopo avere incontrato anche l’altro difensore, l’avvocato Giorgio Assenza. Il cosiddetto cacciatore è stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto per gli atti irripetibili all’interno della sua auto e di quella della moglie. Fidone, incontrando i giornalisti all’uscita del Palazzo di Giustizia si è detto sereno ma reclama le sue auto ad oltre un mese dagli esami. Il pm Marco Rota ha dissequestrato, invece, la villa di campagna di Fidone, in contrada «Passu ri Scicli», alle porte di Santa Croce.

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