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Ispica, la vicenda del chiosco diventa «caso politico»

Il Movimento 5 Stelle pronto a costituirsi in giudizio contro i responsabili se dalla vicenda ne dovesse derivare danno alle casse comunali

ISPICA. Non si conclude ancora per la famiglia Milana l'odissea relativa al mancato affidamento del chiosco da parte del sindaco Rustico dopo che i lavori di ristrutturazione della piazza hanno demolito la struttura gestita da loro. Dopo mesi di proteste una battuta d'arresto anche per il ricorso che, contro il Comune di Ispica, aveva fatto la ditta Listro proprietaria della concessione del suolo pubblico in cui il vecchio chiosco sorgeva, ditta che non sarebbe stata mai interpellata dal Comune né prima della demolizione del chiosco né prima dell'emanazione del bando per l'affidamento della gestione di quello nuovo.

Il Tar di Catania ha respinto la domanda cautelare presentata dalla Listro contro il Comune di Ispica per l'annullamento, previa sospensione, della deliberazione della Giunta Municipale con la quale è stata disposta la concessione in locazione del nuovo chiosco mediante bando pubblico. Il primo cittadino commenta: «Ancora una volta le pretese della famiglia Milana, affidate stavolta al ricorso dei Listro sono state sonoramente mortificate dalla pronuncia del TAR di Catania». Secondo il Tar «non sussistono i presupposti per l'adozione della richiesta di misura cautelare e tale misura non sarebbe comunque atta, ad incidere positivamente sugli interessi dei ricorrenti». «L'ordinanza del TAR - ribadisce Rustico - ha di fatto sottolineato la legittimità di quanto operato dall'Amministrazione Comunale».

 

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