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Risorse comunitarie per salvare l'agricoltura ragusana

Molto partecipata la riunione che l’assessore regionale all’Agricoltura ha tenuto nella sede dell’Ispettorato per esaminare necessità e istanze del territorio

RAGUSA. Non solo le risorse comunitarie ma interventi incisivi per dare sostegno al settore primario del ragusano. Una presenza cospicua di imprenditori, una folta rappresentanza delle organizzazioni agricole, sindaci del comprensorio e la deputazione ragusana. Un vertice “operativo” voluto dall’assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca che ha voluto illustrare, con la dirigente Rosaria Barresi, le novità relative alla programmazione comunitaria 2014 - 2020. Una faccia a faccia atteso con alcuni interventi assai critici del mondo produttivo che attende, da mesi, la risoluzione di alcune problematiche come quella del prezzo regionale del latte. L’assessore ha ricordato che il 20 gennaio, a Palermo, ci sarà un incontro con gli industriali e il mondo della produzione.

«È stato un momento assai partecipato – ha detto il dirigente dell’ispettorato provinciale all’agricoltura, Giorgio Carpenzano – ci sono risorse comunitarie interessanti nei processi produttivi della filiera a cui bisogna attingere. La nuova programmazione darà un impulso decisivo in un momento molto difficile». Assai critico il parlamentare nazionale Giovanni Mauro, Forza Italia, che ha rimarcato i tempi eccessivamente lunghi nella programmazione delle risorse comunitarie. «Siamo ancora nella cosidetta fase di ascolto – aggiunge Mauro - con una programmazione che andava fatta lo scorso anno. Abbiamo appreso con grande soddisfazione che il 70 per cento dei fondi comunitari, nella precedente programmazione, sono stati spesi». Il direttore della Coldiretti, Pietro Greco, si auspica che il governo regionale intervenga in maniera strutturale lungo i processi della filiera. «Servono interventi immediati iniziando dal prezzo regionale del latte su cui la Coldiretti, da mesi, è impegnata in una difficile ed estenuante trattativa.

 

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