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Fiera Emaia, le dimissioni di Denaro diventano caso politico

È il consigliere di ammistrazione, Enzo Simola, a prendere le difese dell’ex presidente. Vertici di fatto azzerati: il direttore ha contratto scaduto il 31 dicembre

VITTORIA. «Giovanni Denaro ha abbandonato la nave per primo, per fuggire da ogni tipo di responsabilità. Che condotta è questa?». I tre consiglieri Udc Daniele Barrano, Franco Caruso e Santo Cirica prendono posizione sulla vicenda dell'Emaia. Secondo i tre consiglieri «Denaro si è comportato come il comandante che abbandona la nave prima che affondi. Chiediamo il perché della condizione disastrosa dell'Emaia e le ragioni delle dimissioni. Denaro sostiene che uno dei motivi scatenanti è il disaccordo con il direttore dell'azienda speciale, Paolo Sbezzo. Ma il contratto del direttore scadeva il 31 dicembre scorso, e non è stato rinnovato. Non si capisce a quali contrasti si riferisca. Il vero problema è che, in assenza di Sbezzo, sarebbe rimasto l'unico responsabile dell'azienda speciale, dovendo rispondere di tutte le grane che continueranno ad abbattersi sull'azienda».

Nessuna replica ufficiale da parte di Denaro, ieri non raggiungibile telefonicamente. Parla, invece, Enzo Simola, consigliere d'amministrazione di Fiera Emaia. «È strano che Cirica e Caruso critichino la gestione degli ultimi anni dell'azienda e che, soprattutto, parlino di abbandono della nave da parte del presidente dimissionario. Forse, dimenticano le loro vicissitudini e hanno invertito i ruoli? Loro, infatti, come consiglieri eletti nelle centrosinistra, grazie al premio di maggioranza, hanno abbandonato, senza alcun, la nave per rinfoltire l'opposizione. Addirittura Franco Caruso, è stato amministratore dell'azienda che ora critica aspramente».

 

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