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Loris, incontro in Procura dopo l'Epifania, Veronica dal carcere: "Cercate il vero colpevole"

Secondo il procuratore Carmelo Petralia, tre le piste, «non alternative, ma complementari» che si seguono

29 novembre: Loris Stival - 8 anni - viene trovato morto. Dieci giorni dopo, la madre fermata per omicidio e occultamento di cadavere

RAGUSA. Si terrà dopo l'Epifania l'incontro in Procura di Ragusa sulle indagini per la morte di Loris Stival, il bambino di 8 anni per il cui omicidio è accusata la madre, Veronica Panarello, di 26 anni.

La donna resta in carcere ad Agrigento dopo che due giorni fa il Tribunale del riesame di Catania ha convalidato l'ordinanza di arresto emessa il 12 dicembre scorso dal Gip Claudio Maggioni.

La Procura di Ragusa ritiene ancora aperte le indagini, affidate a polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri, soprattutto sugli «scenari» in cui è maturato il delitto. E prima di procedere a una chiusura dell'inchiesta vuole che siano eseguite, dove necessario, ulteriori verifiche su prove già acquisite o la ricerca di nuove.

È stato lo stesso procuratore Carmelo Petralia, titolare dell'inchiesta assieme al sostituto Marco Rota, nelle scorse settimane a delineare quali sono le piste, «non alternative, ma complementari» che si seguono: «La prima ipotesi è quella che vede la mamma responsabile del delitto e della fase di occultamento del cadavere; la seconda vede la figura di un complice nella fase di occultamento del cadavere; nella terza s'ipotizza una cooperazione anche nel delitto».

Al momento però l'unica persona accusata materialmente del delitto è Veronica Panarello, indagata per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

«Io resto in carcere, ma Procura e investigatori vadano avanti e cerchino il vero colpevole, non si concentrino su di me che sono innocente». Lo ha affermato Veronica Panariello, commentando nel carcere di Agrigento, con il suo legale, l'avvocato Francesco Villardita, la decisione, di due giorni fa, del Tribunale del riesame di Catania di rigettare la richiesta di scarcerazione della donna, accusata di avere ucciso, il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, il figlio Loris, di 8 anni.

«Fortemente abbattuta, perchè nella scarcerazione ci sperava», ma allo stesso tempo «molto combattiva e decisa ad andare avanti per dimostrare a tutti i costi la sua innocenza». Così Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni, è apparsa oggi al suo legale, l'avvocato Francesco Villardita. Il penalista è andato a trovare la sua assistita nel carcere di Agrigento dove la donna resta detenuta visto che due giorni fa il Tribunale del riesame di Catania ha rigettato la richiesta di scarcerazione dell'indagata. «Prima dell'udienza e della decisione dei giudici - ha aggiunto Villardita - io le ho detto di essere cauta nell'ottimismo, perchè non era un processo ma un confronto sulle esigenze cautelari. Ricorso in Cassazione? Vedremo, prima voglio leggere le motivazioni...».

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