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Loris, su Facebook fioccano le pagine in difesa della madre: è polemica

La vicenda del piccolo Loris, ucciso a 8 anni nel novembre scorso a Santa Croce di Camerina (Rg), impazza su Facebok dove vengono create pagine pro o contro la madre del bambino, Veronica Panarello, in carcere perchè accusata del delitto.

SANTA CROCE CAMERINA. La vicenda del piccolo Loris,  ucciso a 8 anni nel novembre scorso a Santa Croce di Camerina (Rg), impazza su Facebok dove vengono create pagine pro o contro la madre del bambino, Veronica Panarello, in carcere perchè accusata del delitto. «Veronica non sei sola» è la pagina che ha raccolto già 1229 «mi piace». Il nonno paterno di Loris, Andrea Stival, ha espresso nei giorni scorsi il proprio disappunto per quello che ha definito «un cortile pubblico» sul terribile omicidio, chiedendo «rispetto per chi soffre».

«Vogliamo precisare - scrivono oggi i creatori della pagina - che il nonno del piccolo Loris che vuol fare chiudere questa pagina (chissà poi perchè ) è il nonno paterno Stival,padre di Davide. Al contrario il nonno materno Panarello padre di Veronica, e Antonella Stival zia di Veronica fanno invece parte di questa pagina e vi partecipano in maniera attiva visto che spesso scrivono e interagiscono con noi-voi. Per non parlare delle volte che ci hanno ringraziato pubblicamente per sostenere Veronica e la sua innocenza».

I creatori scrivono anche: «I visitatori 'colpevolisti' di questa pagina sono pregati di non insultare Veronica e di allontanarsi da qui. Ai sostenitori dell'innocenza della madre di Loris chiediamo invece di non rispondere alle persone sopra citate, che non meritano assoluta considerazione». Sul social c'è anche la pagina «Panarello Veronica comunità» che ha collezionato finora 3285 «mi piace», e anche «Veronica Panarello innocente» con 91 «mi piace», e un'altra «Veronica Panarello comunità» con 414 «mi piace». C'è anche il gruppo «AndreaLoris.Veronica Panarello Stival non è un mostro». Su tutte le pagine si possono leggere commenti di migliaia di persone sulla tragedia di Santa Croce con la gente che si divide nel difendere o condannare l'indagata.

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