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Vittoria, incarico da 97.000 euro al figlio dell'assessore: bufera al Comune

Si tratta della redazione di un progetto per la realizzazione di pensiline nel mercato ortofrutticolo: il professionista dovrebbe percepire 97.000 euro

VITTORIA. Un incarico professionale al figlio di un assessore. Un incarico per 97.000 per la redazione di un progetto di pensiline nel mercato ortofrutticolo. La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno nel corso della seduta del consiglio comunale di Vittoria. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Giovanni Moscato, chiede le dimissioni dell'assessore, Angelo Dezio. Insieme al collega Andrea Nicosia, danno vita ad una manifestaizone eclatante: issano i cartelli con la richiesta di dimissioni. La determina incriminata è la numero 2180 del 2014.

«Questa cosa è indecente» afferma Moscato. E Andrea Nicosia aggiunge: «La mancanza di etica e moralità politica di questa amministrazione ha superato ogni limite. Nessun rispetto per la città e per i vittoriesi. Altro che legalità e trasparenza. Abbiamo presentato ed approvato una mozione di censura nei confronti dell'assessore Dezio ed abbiamo chiesto le dimissioni. Chiediamo al PD un sussulto di dignità: staccate la spina a tale vergogna». I quattro consiglieri Udc (Daniele Barrano, Franco Caruso, santo Cirica e Salvatore Sanzone) aggiungono: «L'ex maggioranza, che sostiene Nicosia, è andata sotto per tre volte. Abbiamo approvato tre importanti mozioni». Oltre quella riguardante il figlio di Dezio, c'è la bocciatura dell'imposizione del ticket di due euro per l'ingresso all'Emaia. «La fiera di San Martino - affermano i consiglieri Udc - ha avuto sempre l'ingresso gratuito». La terza mozione, presentata da Francesco Aiello, riguarda il tema della sicurezza nelle campagne e chiede la convocazione del comitato per l'ordine pubblico, con la partecipazione dei consiglieri comunali e delle organizzazioni professionali agricole. E sulla vicenda Dezio aggiungono: «La giunta Nicosia parla di etica politica, ma si lascia andare ad autorizzare una parcella faraonica, a favore del figlio di un assessore».

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