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«Uccise l’insegnante»: condannato a 16 anni e 8 mesi un vittoriese

Salvatore Lo Presti, 70 anni, accusato di avere ucciso a colpi di pistola la professoressa di Religione, Giovanna Nobile, 53 anni. L’omicidio avvenne il 15 giugno 2013 nella scuola «Francesco Pappalardo» di Vittoria

VITTORIA. È stato condannato a 16 anni e otto mesi di reclusione ed a 5 anni di ricovero in una casa di cura, dopo avere espiato la pena principale, il bidello vittoriese Salvatore Lo Presti, 70 anni, accusato di avere ucciso a colpi di pistola la professoressa di Religione, Giovanna Nobile, 53 anni. L’omicidio avvenne il 15 giugno 2013 nella scuola «Francesco Pappalardo» di Vittoria. La sentenza, col rito abbreviato, è stata emessa dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, che ha concesso l’attenuante della semi infermità mentale all’imputato, oltre allo sconto per la scelta del rito abbreviato.

Riconosciuta una provvisionale di un milione e 200 mila euro alle sette parti civili costituite: 200 mila euro ciascuno al marito, ai figli ed ai genitori della vittima e 100 mila euro ciascuno ai fratelli della donna uccisa. Il pubblico ministero Federica Messina, al termine della requissitoria, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 16 anni e 6 mesi di reclusione. Per la condanna ed il risarcimento danni anche l’avvocato Daniele Scrofani, legale di parte civile, mentre il difensore dell’imputato, l’avvocato Giovanni Mangione ha puntato sul minimo della pena. «Per la famiglia Nobile - afferma l’avvocato Scrofani - la pena è lieve, ma comprendiamo che con una perizia medico legale di semi infermità non si poteva fare di più». L’avvocato Mangione parla di sentenza positiva per la difesa visto che la pena base era l’ergastolo, ridotta a 30 anni per la scelta del rito alternativo.

Secondo l’accusa l’uomo uccise la donna con due colpi di pistola. Il processo doveva tenersi davanti alla Corte d’Assise di Siracusa lo scorso 15 settembre ma la scelta del rito alternativo ha permesso la celebrazione davanti al Tribunale di Ragusa. In sede di incidente probatorio è emerso che Lo Presti «è affetto dal disturbo narcisistico di personalità il cui sintomo principale è un deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui.

 

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