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"Patronu viva": a Ragusa
è la festa di San Giovanni

Una festa all’insegna della ragusanità con l’antica tradizione dei ceri che accompagna l’Arca santa e il simulacro del Patrono. Momenti di grande raccoglimento ma anche di pura gioia

RAGUSA. Ragusa “abbraccia” il suo patrono. In migliaia hanno partecipato alla messa presieduta dal vescovo della Diocesi Paolo Urso. Un abbraccio simbolico a padre Carmelo Tidona, parroco della Cattedrale, scomparso da poco, ideatore del gruppo giovani e delle mostre itineranti a palazzo Garofalo. Una festa all’insegna della ragusanità con l’antica tradizione dei ceri che accompagna l’arca santa e il simulacro del Patrono. «Sentiamo l’assenza di padre Carmelo Tidona solo fisicamente – ha detto il vescovo Paolo Urso - siamo certi che dall’alto lui è felice di questo momento che ha preparato con dovizia di particolari. Monsignor Tidona amava molto i suoi ragazzi, i componenti del comitato dei festeggiamenti, con i quali, tutti i giorni, aveva modo di confrontarsi. Tornare a celebrare San Giovanni diventa un momento di riflessione per noi cristiani. Questa figura di uomo coraggioso diventa quasi una provocazione, in un momento in cui mancano dei veri punti di riferimento. San Giovanni Battista ci invita a non scoraggiarci, ad andare avanti. San Giovanni non fece passi indietro, per una speranza che faccia finalmente tornare il sorriso sul volto di tanti uomini che soffrono». Una grande partecipazione popolare con oltre duemila fedeli alla solenne celebrazione liturgica. «È stata una straordinaria festa – aggiunge Giovanni Cavalieri, vicario parrocchiale della chiesa di San Giovanni - in ogni messa abbiamo avuto, un migliaio di fedeli che in silenzio hanno ascoltato la liturgia. Mi auguro che l’esempio di San Giovanni sia un punto di riferimento per ogni buon cristiano». In chiesa, alla solenne celebrazione eucaristica, anche i componenti del Santo Sepolcro. «È un omaggio alla città – aggiunge Nicola Garozzo, presule del Santo Sepolcro di Gerusalemme - raccogliamo fondi per la Terra Santa per le iniziative in una terra così martoriata». Tempo di bilanci per il comitato organizzatore di San Giovanni Battista. «I fedeli hanno partecipato in maniera assidua al momento liturgico - commenta Simone Digrandi, portavoce del comitato - tantissimi ceri accesi lasciati dinanzi alla statua del Battista proprio all’esterno della cattedrale. Da domani saremo al lavoro per il prossimo anno». Un pensiero particolare a padre Carmelo Tidona. «Dall’alto, con la sua pazienza, ha guidato tutto e tutti alla perfezione - afferma Digrandi - ma di questo ne eravamo certi». Tra le novità di quest’anno le bancarelle in centro, la fiera di San Giovanni, che torna a popolare il centro storico di Ragusa superiore e le strade adiacenti alla Cattedrale. Le bancarelle sono state posizionate sul ponte di via Roma, in viale Tenente Lena, in viale del Fante, lato villa Margherita, via Natalelli, piazza libertà e via Roma (lato rotonda). Un esperimento che, secondo i commercianti e i cittadini, è stato ben apprezzato. «Avere le bancarelle in pieno centro un una location assolutamente nuova con il ponte di via Roma – spiega Ciccio La Cognata, residente – è stata un’ottima cosa. La città ha vissuto, seppur tra le mille difficoltà di natura economica, la festa in maniera più calorosa». Tra i commercianti pareri discordanti. «Gli affari sono in calo – aggiunge Concetto la Rosa, venditore ambulante - ma le motivazioni sono sicuramente di altra natura. I grandi affari del passato, per una festa popolare, sono solo un ricordo». 

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