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La Diocesi di Ragusa piange Padre Carmelo Tidona

RAGUSA. Grave lutto per la Chiesa iblea e per la città di Ragusa. Ieri notte, vigilia della solennità di Maria Assunta, è morto don Carmelo Tidona, parroco della Cattedrale San Giovanni Battista. Padre Tidona aveva compiuto da qualche mese 75 anni. L'annuncio è stato dato alla Diocesi dal vescovo, Paolo Urso, con un manifesto pubblicato in tutte le parrocchie. Anche il Comitato dei festeggiamenti del santo patrono ha voluto esprimere il proprio cordoglio. I funerali saranno celebrati domani, alle 11, nella Cattedrale. La salma sarà portata in chiesa alle 9 per l'omaggio dei fedeli. Il sacerdote era malato da qualche mese. Probabilmente già in settembre sarebbe andato in "pensione" compiendo i canonici 75 anni. Un saluto che sarebbe avvenuto al termine della processione di San Giovanni, a cui ha sempre dedicato grandi sforzi. Con un grande senso pastorale, padre Tidona aveva aperto il comitato dei festeggiamenti ai giovani, affidando loro praticamente quasi tutta l'organizzazione. Impegno che il gruppo di giovani ha onorato in modo eccellente, dando così ragione della speranza risposta dal parroco. Aveva assunto la guida della chiesa cattedrale nel 1993, succedendo al canonico Giovanni Occhipinti. Fu per quasi un ventennio il vicario generale della diocesi, essendo stato scelto per questo delicato ruolo da monsignor Angelo Rizzo nel 1983. È stato anche presidente della Fondazione San Giovanni Battista, docente all'Istituto teologico, giornalista tra i fondatori del quindicinale diocesano "Insieme". Il suo impegno pastorale è stato sempre indirizzato verso la cura delle persone e delle strutture. Parroco sempre presente, attento ai bisogni delle famiglie e del quartiere, più volte ha chiesto spazi per i ragazzi nel centro storico. Grandi sforzi ha profuso nel restauro e nella cura della Cattedrale, nella creazione del Museo e nell'acquisizione di Palazzo Garofalo per attività parrocchiali. Proprio di recente aveva "benedetto" l'apertura del centro "Bachelet" a Marina. Se ne va a meno di venti giorni dalla festa del Santo patrono, nella vigilia della festa della Madonna della quale era assai devoto. Un mese fa, nonostante la salute precaria, aveva accolto la statua della Madonna del Carmine in Cattedrale, invitando alla preghiera e all'affidamento alla Vergine. La Diocesi perde un pastore lungimirante, uomo di cultura e di grande senso ecclesiale. Ha benedetto le unioni di tanti ragusani, accompagnando la vita spirituale di tanta gente che oggi, pur nella speranza cristiana della resurrezione, piange un padre e un pastore "secondo il cuore di Dio".

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