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Modica: rogo in via Iozzia, danneggiata una palazzina

MODICA. Tornano in azione gli incendiari dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Stavolta hanno fatto danni non indifferenti non solo al raccoglitore della carta ma, di conseguenza, anche al palazzo sotto il quale era posizionato.
Nella notte tra lunedì e martedì ignoti hanno dato a fuoco il cassonetto per la differenziata di Via Iozzia, una piccola strada tra Via Santa e il centralissimo Corso Umberto. Le fiamme si sono alzate alte fino a raggiungere una decina di metri, provocando il distacco di un cornicione, il danneggiamento della tenda parasole di una finestra e di alcuni vetri, tutti nella proprietà della filiale della Banca Agricola Popolare le cui finestre del secondo piano si affacciano proprio su Via Iozzia. Nel corso della nottata, sono state diverse le chiamate di emergenza ai vigili del fuoco, il cui centralino è stato inondato dalle richieste di intervento, specie dei residenti della zona. Si temeva, infatti, che le fiamme potessero marciare speditamente, facendo danni bei più vasti di quelli che ha prodotto.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che, dopo avere spento le fiamme, hanno dovuto transennare e inibire al transito veicolare e pedonale l’area. I danni ammontano a qualche migliaio di euro. L’impresa Puccia, che gestisce il servizio d’igiene ambientale in città e che, dunque, ne è proprietaria, ha presentato denuncia contro ignoti ai carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini per risalire agli autori del gesto.
Si dovrà capire se ci sono telecamere in zona che possano fornire indizi. In Via Iozzia non è la prima volta che si registrano questi incendi, infatti sono gli stessi abitanti a chiedere che vengano potenziati i controlli per impedire il ripetersi di questi episodi.
Proprio riguardo ai cassonetti, da segnalarne uno in Via San Giuliano Sant’Elena, quello per la raccolta del vetro, al quale ignoti vandali hanno disattivato il sistema frenante determinando la corsa dello stesso per la strada fino a capovolgersi col conseguente “sversamento” sulla trafficata arteria di bottiglie e vetro vario con grave nocumento per l’incolumità pubblica.

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