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Vittoria, un piano regolatore tra ricorsi e «opposizioni»

Accuse al vetriolo tra la nuova maggioranza e il presidente del consiglio comunale; 16 consiglieri sono decisi a contestare il ricorso promosso dai colleghi

VITTORIA. I sedici consiglieri di opposizione si costituiranno in giudizio contro il ricorso al Tar presentato da undici consiglieri del Pd e delle liste collegate. La questione riguarda la delibera del consiglio comunale che ha approvato, l'11 aprile scorso, lo schema di massima del piano regolatore generale e, al contempo, un maxi-emendamento firmato da tutti i consiglieri di opposizione. Forti della logica dei numeri (16 consiglieri su trenta) i consiglieri di opposizione (da Sel a Fratelli d'Italia, dall'Udc ad Azione Democratica ed a Forza Italia) hanno approvato il Prg con un emendamento che limita fortemente le aree di espansione e l'edificabilità anche nelle aree turistiche.
Di fatto, in consiglio, non è passato il piano proposto dalla giunta, ma la proposta presentata dall'opposizione che lo modifica profondamente. Ora, però, il ricorso al Tar rischia di bloccare tutto. Ieri pomeriggio, i sedici consiglieri di opposizione si sono riuniti ed hanno deciso di opporsi.
«Valuteremo se farlo come singoli consiglieri o se sarà possibile una costituzione in giudizio dell'organo consiglio comunale - spiega Giovanni Moscato, di Fratelli d'Italia -. Intanto abbiamo scritto al presidente Di Falco, chiedendo perché non abbia informato il consiglio comunale, nella seduta del 29 luglio, di un atto ricevuto il 25 luglio. È un'omissione gravissima, la prova che non è un presidente di garanzia». Di Falco risponde: «Non ho comunicato nulla nella seduta del 29 perché dovevamo valutare quale ruolo potesse assumere il consiglio. L'ho fatto l'1 agosto, facendo notificare copia del ricorso a tutti i consiglieri. È una mia omissione, cui ho rimediato subito. Peraltro, i tempi per la costituzione in giudizio ci sono. L'atto è stato depositato in cancelleria solo due giorni fa. Ho però verificato che non è prerogativa del consiglio la costituzione in giudizio come organismo, lo possono fare solo i singoli consiglieri. E l'ho comunicato a tutti loro».
Di Falco spiega perché, da presidente, ha deciso di firmare il ricorso. «Un anno fa mi opposi al sindaco che chiedeva il voto sul Prg per difendere l'interesse dell'opposizione, che in quel momento non era al completo in aula. L'11 aprile hanno presentato un emendamento che hanno preteso di votare dopo 10 minuti, senza neppure concedere una sospensiva che ci avrebbe permesso di leggerlo. Questa non è democrazia»
Moscato riprende: «Siamo in una città in cui si difendono interessi forti ed il rispetto delle regole è ormai lontano. Se si dovesse fare ricorso al Tar su ogni delibera che non piace si ucciderebbe la democrazia. I tribunali non sono il luogo in cui possono essere decise le scelte tecniche e politiche di un comune».

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