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Cimitero di Marina di Ragusa, «sì» al progetto:
via libera all’ampliamento

RAGUSA. È stato approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del primo stralcio dell'ampliamento del cimitero di Marina di Ragusa. Si dà così il via ad un progetto del costo di oltre 1,3 milioni di euro finanziato con un mutuo già contratto con la Cassa depositi e prestiti. La nuova struttura sarà dotata delle necessaria impiantistica, con gli opportuni collegamenti con la parte vecchia del camposanto della frazione rivierasca. Le somme serviranno per la realizzazione dei servizi igienici, delle fontanelle, dell'impianto di illuminazione. Sarà costruita anche la cappella per le celebrazioni religiose. La nuova area consentirà la realizzazione di 148 cappelle private, 221 mausolei a due posti, 12 edicole, 208 spazi nel campo comune. Il progetto esecutivo è stato approvato dal dirigente del settore VI di Palazzo dell'Aquila, Giulio Lettica. Con la stessa determina, è stato dato mandato al dirigente del settore competente di «procedere all'esperimento delle procedure di gara per individuare il soggetto affidatario dei lavori». Si sceglierà attraverso la procedura aperta con il criterio dell'offerta più bassa. L'ampliamento del cimitero è un traguardo importante, frutto di una serie di anni di progettazione che hanno previsto anche gli accordi del Comune con il privato che ha ceduto l'area. Era stato seguito in modo particolare anche dall'ex consigliere comunale Emanuele Distefano che, negli anni della giunta Dipasquale, aveva la delega ai cimiteri. Proprio su Marina, qualche giorni fa si è registrata una segnalazione di Angelo Laporta, consigliere comunale di Territorio. Era stata segnalata la mancata apertura del camposanto alle 7,30 del mattino. Un disagio solo per i mattinieri, poco dopo le 9 si è trovato un sostituto che potesse aprire il cimitero al posto del collega, assente per motivi di salute. Laporta, che aveva subito chiesto l'intervento del vicesindaco, ottenuto con l'invio di un altro dipendente, chiede «all’amministrazione di monitorare con la massima attenzione la resa dei servizi da parte delle coop che, come in questo caso, si occupano di gestire settori molto delicati».

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