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Ragusa, erosione della costa: un esposto in Procura

Legambiente ha presentato un esposto in Procura in merito alla costruzione, in una vasta porzione di costa, di barriere artificiali. Secondo gli ecologisti c’è una violazione del piano paesaggistico

RAGUSA. L'emergenza erosione costiera va affrontata in maniera adeguata, senza però l'utilizzo di barriere artificiali. E' questa la linea che ormai da anni porta avanti Legambiente. Adesso le associazione ambientaliste della provincia hanno presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, sulla base di quanto finora emerso dai documenti visionati e dalle normative vigenti ed in particolare sul Piano paesaggistico. Il gruppo inter-circolo di Legambiente spiega: "Sin dallo scorso anno sono in atto, o si stanno avviando, lungo la fascia costiera che va dalla costa vittoriese all'isola delle Correnti, interventi per il ripascimento e protezione del litorale di aree a particolare rischio di erosione, tra i quali attività di ripascimento afferenti al comune di Scicli (località Arizza-Spinasanta ed area prospiciente la Riserva Macchia foresta del fiume Irminio) ed il progetto di ripascimento afferente al comune di Ispica, nel tratto compreso tra Santa Maria del Focallo e Porto Ulisse. Questi progetti prevedono la costruzione di pennelli o di barriere soffolte, ma tali interventi risultano palesemente in contrasto con le leggi vigenti". In particolar modo il Piano paesaggistico che vieta "barriere artificiali e scogliere frangiflutti". Come già avvenuto qualche giorno fa, per un nulla osta rilasciato per Randello, anche in questo caso gli ambientalisti se la prendono con la Soprintendenza che "ha concesso il nulla-osta al primo stralcio del progetto per la attuazione di opere di tutela della fascia costiera di Santa Maria del Focallo, con la realizzazione di sette pennelli obliqui alla costa". C'è un'altra zona interessata alla questione: "Considerazioni analoghe relative alla non osservanza del Piano Paesaggistico - afferma Legambiente - possono essere fatte per il progetto in effettuazione ad Arizza-Spinasanta in comune di Scicli ed il progetto di ben 23 barriere soffolte nei fondali antistanti la Riserva Macchia Foresta del fiume Irminio. Infatti penneli e barriere soffolte non sono altro che barriere artificiali e scogliere che alterano la morfologia della costa". Anche a Ispica situazioni analoghe. "La popolazione è avvisata: S. Maria del Focallo, Arizza, la foce del Fiume Irminio e Randello - concludono gli ambientalisti - sono solo le prime avvisaglie di quanto in programma: la privatizzazione di fatto, l'installazione di enormi barriere rigide insieme all'apporto di sabbie aliene sulle nostre spiagge incombe pericolosamente". "Nel piano non sono previste le barriere - replica la soprintendente Rosalba Panvini -. I pennelli, invece, sì. E sono tra l'altro sotto sabbia. L'intervento, peraltro, è necessario per mettere in sicurezza una strada che sta per crollare".

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