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Pediatria a Modica, il manager dell'Asp Aricò: qualità e sicurezza prima di tutto

MODICA. Chiarita dal direttore generale dell'Asp 7, Maurizio Aricò, la questione della «paventata» chiusura della Pediatria del «Maggiore» di Modica, oggetto di polemiche in questi giorni. Il dirigente ha parlato nel corso dell'incontro, con il personale dirigenziale e sanitario, tenutosi ieri mattina presso il nosocomio modicano. «Non si poteva non discutere dell'argomento - afferma Aricò - ho chiarito tutti i passaggi effettuati dal 28 giugno ad oggi dall'Azienda. Prima di assumere la decisione di non effettuare i ricoveri dei bambini nel reparto di pediatria modicano, garantendo comunque l'assistenza al parto e ai bambini in arrivo al pronto soccorso, il direttore aziendale, Vito Amato, ha informato sia me sia i responsabili di presidio che l'assessorato regionale alla Salute. Solo dopo la conferma avuta dall'assessore Lucia Borsellino si è proceduto con la nuova direttiva. Una direttiva che si basa solo nel voler salvaguardare la salute dei bambini, vista la carenza di personale medico specialistico, solo due medici, che non potevano garantire un'adeguata assistenza. Ho appurato nell'incontro di oggi un consenso condiviso anche all'interno del Maggiore informato sin dall'inizio su quanto si stava facendo».
L'Asp, per risolvere il problema pediatria, si sta dando da fare. Lo assicura lo stesso direttore generale: «Stiamo lavorando per reclutare prima possibile i medici specialistici, sia con il bando che scadrà lunedì 14 luglio e sia contattando le diverse scuole di specializzazione siciliane per informarle della urgente necessità di reclutare medici pediatri. Naturalmente tale personale prima di essere inserito nel reparto sarà formato e affiancato da personale medico d’esperienza - dice ancora il direttore Aricò - ci tengo a precisare che comunque dal 28 giugno ad oggi nel nosocomio modicano sono arrivati solo sei bambini che necessitavano di un ricovero, un numero che non parla di grandi disagi. Come azienda siamo tranquilli e continueremo a lavorare così come abbiamo fatto sino ad oggi».

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