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Immigrazione, al collasso i centri di accoglienza iblei

Di notte ad Ispica, sbarco di 107 migranti: più di cinquanta riescono a dileguarsi. Sono Siriani. Poi nel primo pomeriggio l’approdo di tre navi militari con 298 extracomunitari

POZZALLO. Ancora uno sbarco a Pozzallo. L'arrivo dei 298 migranti ieri, sulla banchina portuale pozzallese, lascia un grosso interrogativo. Tra i migranti, di varia nazionalità, eritrei, ghanesi, sudanesi e algerini, con 53 minori, anche 49 donne una delle quali ricoverata all’ospedale «Maggiore» di Modica. Stando ad alcune indiscrezioni, non confernate dagli inquirenti, la donna avrebbe partorito da qualche giorno, ma a bordo della nave il neonato non c’era. Tanti gli interrogativi. Saranno gli inquirenti ora a capire quanto accaduto, considerando che già pare siano stati fermati tre presunti scafisti di uno sbarco intercettato dalle motovedette di Lampedusa a sole 20 miglia dalla costa libica ma dirotato al porto di Pozzallo. È stato necessario il ricovero in ospedale anche per tre uomini, che hanno accusato malessere dovuti alla fatica del viaggio. I migranti arrivati con le tre motovedette sono stati tutti accolti presso il centro pozzallese. In attesa dei voli umanitari in partenza da Comiso nella giornata odierna, ieri a Pozzallo c’erano circa 400 migranti, poco meno nel centro straordinario di Ragusa-Comiso. Presso il centro di prima accoglienza pozzallese ci sono i nuovi arrivati, mentre 68 minori sono ospitati nei centri disposti dal vicariato nelle parrocchie pozzallesi. Lo sbarco è cominciato intorno alle 15, con qualche ora di ritardo per permettere, prima, che venisse svuotato il centro di prima accoglienza che ospitava 280 persone. Quello di ieri è il primo arrivo di migranti a Pozzallo dopo quello del peschereccio della morte del primo luglio scorso, trainato da nave Grecale, che aveva a bordo i corpi di 45 extracomunitari dell’Africa centrale, di cui al momento solo 25 identificati da parenti ed amici che avevano viaggiato insieme a loro dalla Libia alle coste siciliane. Intanto si attende l’esito ufficiale delle autopsie disposte dal procuratore Carmelo Petralia per accertare la cause della morte dei migranti. Il capo del pm ragusani ha incaricato tre esperti in medicina legale. Secondo quanto si è appreso, l’ipotesi privilegiata resta quella del decesso per asfissia. La novità di ieri è stata registrata dallo sbarco sulle coste ispicesi di 107 migranti con vecchio metodo dell’approdo sull’arenile ragusano e la fuga degli scafisti. Gli uomini di polizia, carabinieri, guardia di finanza e capitaneria di porto ne hanno rintracciato 51, ovvero la metà, compresi bambini e donne. Come detto l’arrivo è avvenuto con le modalità tradizionali, ovvero un natante è riuscito a eludere il dispositivo Mare Nostrum, ed è approdato con i migranti vicino alla costa ragusana, li ha fatti scendere in acqua e l’equipaggio si è poi allontanto.

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