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Nuovi furti di rame nelle contrade di Ragusa, aziende zootecniche in ginocchio

RAGUSA. Intere contrade al buio da 20 giorni. E, complice anche il grande caldo, i gruppi elettrogeni fanno ancora più fatica ad alimentare le vasche di refrigerazione del latte e le celle frigorifere degli alimenti. I furti dei cavi di rame sembrano non avere fine. Una escalation che colpisce in maniera capillare intere contrade rurali ed aree extraurbane. Da contrada Cento Pozzi fino a Monteraci i soliti ignoti hanno trafugato centinaia di metri di cavi di rame.
«Siamo in una situazione di emergenza – spiega Gianni Gulino, uno degli allevatori vittima dei furti -. Il gruppo elettrogeno si surriscalda spesso e non riesce ad alimentare in maniera continuativa l’azienda. Senza la fornitura dell’energia elettrica anche la produzione del latte, con i parametri sulla qualità, rischiano di venire meno. Fronteggiamo una situazione di emergenza con i tempi di riattivazione degli impianti che continuano ad essere eccessivamente lunghi. Abbiamo chiesto agli uffici dell’Enel quali siano i loro tempi. Il problema è anche che il costo del gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno è pari a 100 euro al giorno». La Coldiretti ragusana ha raccolto le istanze degli imprenditori zootecnici. «L’aspetto più sorprendente - aggiunge il direttore della Coldiretti, Pietro Greco - riguarda i tempi di ripristino degli impianti da parte dell'Enel da 30 a 60 giorni per le condutture più complesse. Tempi lunghissimi che rischiano di distruggere l’economia già gravemente compromessa delle imprese. Chiediamo al prefetto, Annunziato Vardè, di convocare nuovamente un tavolo con i responsabili dell’Enel e le organizzazioni». L’ufficio stampa dell’Enel fa sapere che «tutte le squadre operative sono al lavoro nei territori e nelle aree rurali per ripristinare le condutture danneggiate con materiale in alluminio. Si tratta di una vera emergenza che le prefetture di Ragusa, Agrigento e Palermo, le province più colpite dai furti dei cavi di rame, dovranno attenzionare. Registriamo, purtroppo, due furti al giorno e per riattivare un impianto ci vogliano non meno di 15 giorni».

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