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Pozzallo, i netturbini sono pronti allo sciopero

POZZALLO. Scioperi in vista per i netturbini pozzallesi, entro il 15 luglio dato che, da quella data e sino al 31 agosto non sarà possibile sospendere il servizio.
Si può leggere come un preavviso di procedura di raffreddamento la lettera che la Cisl provinciale ha inviato al Prefetto, alla Dusty ed al sindaco di Pozzallo per chiedere un incontro tra le parti a tutela dei lavoratori. L'ultimo stipendio risale ad aprile, con febbraio saldato, ma ad oggi i netturbini attendono il pagamento della quattordicesima e le mensilità di marzo, aprile e maggio. Lo stipendio di giugno sta maturando a giorni. "Chiediamo un incontro con i vertici - ha spiegato il segretario provinciale Carmelo Giannone - i netturbini attendono vari stipendi e non abbiamo notizie sui possibili pagamenti".
Le prospettive per i pagamenti sarebbero al lumicino, se non azzerate. Il ricorso ad anticipazioni di cassa non è proponibile, in quanto strada probabilmente già percorsa da poco. In fila per i pagamenti ci sono ancora a Palazzo La Pira i commissari ad acta nominati dal Tar di Catania a maggio per pagare i decreti ingiuntivi dei netturbini nell'annosa questione che lega insieme netturbini pozzallesi, amministrazione comunale e la passata ditta che gestiva la raccolta rifiuti, la Geoambiente. Solo una piccolissima parte di essi sarebbe stato saldato, alcuni avrebbero ricevuto solo anticipi per 9 mila euro ciascuno, ma aspetterebbero i saldi man mano che nelle casse comunali entri la liquidità necessaria.
"Al di là dei commissari ad acta - spiega il vice sindaco Gugliotta - per non creare disparità abbiamo deciso di pagare le sette mensilità pregresse della Geo a tutti e se alcuni sono stati già saldati altri hanno già avuto il cinquanta per cento ed entro un mese salderemo il tutto. Che ci sia l'incontro richiesto e spiegherò l'operazione notevole che abbiamo fatto. Per di più pagheremo entro la settimana prossima la mensilità di marzo. Da dieci mensilità pregresse siamo scesi a tre e fra qualche giorno scenderemo a due. Ora devono darci tempo, qualche mese di respiro”.

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