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Comiso, è scontro sull’intitolazione dell’aeroporto

COMISO. "Cambiare il nome dell'aeroporto di Comiso è solo un vano tentativo di cancellare la storia". Il deputato regionale Giorgio Assenza dice la sua sulla vicenda annosa del "cambio-nome" dell'aeroporto di Comiso, che riprende il nome di Pio la Torre, rimuovendo quello precedente di "Vincenzo Magliocco". "L'aeroporto è stato aperto - afferma Assenza- grazie all'impegno del sindaco Alfano. Oggi è una bella realtà, come dimostrano gli oltre 150.000 passeggeri nel primo anno di attività e le ottime prospettive di crescita. Il sindaco Spataro e la sua giunta, invece di impegnarsi per lo sviluppo futuro dello scalo, guardano al passato, deliberando il cambio del nome, assumendo una posizione che divide e ubbidendo a ordini di partito e a diktat di politicanti, a iniziare dal presidente della Regione. Sin dalla sua nascita, lo scalo è intitolato al generale Vincenzo Magliocco, medaglia d'oro al valore militare, fulgido esempio di dedizione alla Patria". Preoccupazione condivisa anche dal gruppo di Fratelli d'Italia che parla di "'arroganza politica" e aggiunge: "Ancora una volta, la presenza delle più alte cariche dello Stato, porterà uno sperpero di denaro pubblico ormai inaccettabile. Si gestiscono strutture pubbliche come fossero beni di proprietà privata, dei quali servirsi a piacimento". Per il segretario cittadino del Pd, Claudia Belluardo, invece "la restituzione del nome di Pio La Torre all'aeroporto di Comiso è un dovere morale e civico e nulla ha a che fare con i meriti o i demeriti delle giunte Digiacomo, Alfano e Spataro. Intitolare l'aeroporto a Pio La Torre è voler onorare la storia e non tacerla o tentare di cambiarla, celebrando e ricordando tutta la storia, dalla più recente fino a quella più remota. E' una grave omissione ricordare solo le medaglie d'oro al valore militare e non citare le medaglie d'oro al valor civile; così come è chiaramente una scelta di parte giudicare la campagna di Etiopia una pagina onorevole della storia italiana e tacere la lotta alla mafia e l'impegno pacifista che hanno visto Pio La Torre protagonista in Sicilia e a Comiso. La Torre, era sì un politico, ma la sua morte oltrepassa i confini della politica: fu difensore di valori morali quali la giustizia, la legalità, il riscatto di ogni siciliano, di qualsiasi idea e appartenenza politica”. F.C.

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