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Ragusa, unificazione del servizio idrico: 15 dipendenti rischiano il posto

Il nuovo bando comunale prevede una riduzione del 40% dei lavoratori: la Cgil proclama lo stato di agitazione

RAGUSA. Da dodici a quindici posti di lavoro a rischio per le cooperative Pegaso ed Esistere, con operatori che da una quindicina d’anni espletano il servizio per conto del Comune di Ragusa. L’unificazione della gestione del sollevamento idrico degli impianti di San Leonardo, Lusia e in generale del servizio idrico, operata dall’amministrazione comunale e supportata da una perizia, inserita nel nuovo bando di gestione che avrebbe tenuto conto di alcune lavorazioni che il Comune ha automatizzato. La percentuale di taglio è di circa il quaranta per cento rispetto alle unità attualmente impegnate e che sono 39. Sulle altre unità peserebbe una riduzione del monte ore. Della questione si sono occupati i consiglieri comunali di minoranza, Tumino, Lo Destro, Mirabella, Morando e Migliore hanno presentato un ordine del giorno con il quale oltre a sollevare il problema chiedevano all’amministrazione comunale di revocare in autotutela il bando perché “non in linea con la norma vigente”. Di pari passo la proclamazione da parte della Filcams Cgil di Ragusa, dello stato di agitazione dei lavoratori e l’incontro, giovedì con l’assessore Corallo. In una nota inoltrata dal sindacato stesso, i rappresentanti dei lavoratori dichiarano che l’assessore Corallo “ha ribadito che il nuovo bando prevede una riduzione di unità lavorative ma che l’amministrazione tutta si farà carico degli esuberi impegnando questi olavoratori presso altri servizi. “Al momento abbiamo registrato una forte volontà politica dell’amministrazione comunale di non lasciare indietro nessuno – ha detto il segretario cittadino della Filcams Cgil, Salvatore Tavolino –. Ci sarebbero, secondo l’assessore Corallo, dei margini di completamento dei servizi nel campo della guardiania e del verde pubblico e ci sarebbe anche la soluzione tecnica per farlo. Ora attendiamo però che le dichiarazioni si trasformino in atti concreti. Dalla scadenza del bando è necessario agire in contemporanea o inserendo nel nuovo bando anche i nuovi servizi o ancorando questi lavoratori a procedure di affidamento che viaggino di pari passo. Attendiamo”.

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