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Caos bollette a Ragusa: Tasi rinviata a ottobre La Tari va pagata entro fine mese

RAGUSA. E' confermato. Non si paga al momento la Tasi, la nuova imposta decisa dal governo sui cosiddetti servizi indivisibili. Il Comune di Ragusa, come un gran numero di altri enti locali italiani, non ha fissato le aliquote, e così slitta al mese di ottobre il pagamento della tassa. Rimane confermato, invece, il pagamento, entro il 31 maggio della Tari, la tassa sui rifiuti che si chiamava Tares. Sono stati inviati alle famiglie i bollettini di pagamento del 75 per cento dell'ammontare, mentre a novembre si pagherà la restante parte. Una quota che verrà ricalcolata alla luce del nuovo regolamento per la Iuc, l'imposta unica comunale, che la giunta approverà a breve. Potranno essere inserite delle riduzioni e delle agevolazioni, per rendere meno "pesante" il pagamento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. Ed intanto si discute in commissione del bilancio consuntivo. La prima riunione si è tenuta giovedì mattina. Il prossimo incontro della commissione consiliare Risorse è fissato per mercoledì prossimo. Nella prima riunione, l'assessore alle Risorse, Stefano Martorana, ha illustrato i contenuto del documento finanziario. Gli avanzi di amministrazione ammontano a tredici milioni di euro. Poco oltre la metà, 6,7 milioni, sono somme vincolate per la legge su Ibla. La restante parte, così come prevede la legge, sarà impegnata per il fondo di svalutazione dei crediti. Si tratta di somme previste per l'abbattimento dei crediti non riscossi. Un altro capitolo cospicuo riguarda i debiti fuori bilancio. Potrebbe, infatti, concretizzarsi anche in tempi brevi un debito cospicuo, ma atteso. Si tratta di somme che il Comune dovrà cedere a titolo di risarcimento per l'esproprio Cascone - Veli. Tra maggioranza ed opposizione tiene ancora banco la querelle sull'aumento delle tasse deciso a fine dello scorso anno. Per l'amministrazione si trattava di un aumento necessario per mettere in sicurezza il bilancio, mentre per l'opposizione tali aumenti erano evitabili o comunque si potevano contenere. Di questo avviso è il Pd, che con Giorgio Massari e Mario D'Asta parla di scelte "scellerate". Da. Bo.

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