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Ragusa, la Coldiretti si mobilita in difesa degli agrumi

RAGUSA. Una spremuta con puro succo d’arancia in omaggio. Un gesto simbolico, quella della Coldiretti ragusana, che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica a consumare prodotti locali. L’iniziativa «Adesso andiamo al succo» è la mobilitazione della Coldiretti per sensibilizzare i consumatori e le istituzioni sul consumo di agrumi siciliani e sulla mancata approvazione della norma che innalza la percentuale di frutta nelle bibite dal 12 al 20 per cento. L’iniziativa si svolgerà, domani mattina, alle 10,30 al mercato settimanale di campagna amica nel piazzale antistante la chiesa del Preziosissimo Sangue a Ragusa.
«L’emendamento alla Legge europea 2013 che prevedeva questo aumento – spiegano il presidente e il direttore della Coldiretti di Ragusa Gianfranco Cunsolo e Pietro Greco - è stato bocciato a marzo dalla commissione politiche dell’Unione europea impedendo, di fatto, l’impiego di oltre 200 milioni di chili di arance in più. Non solo l’economia agricola avrebbe avuto vantaggi da questo aumento ma è determinante che i siciliani consumino il nostro prodotto e scelgano le spremute che devono essere a prezzi adeguati. Come sempre ad essere penalizzati sono i produttori e i consumatori finali. Agli imprenditori agricoli non viene riconosciuto nulla, neppure il costo delle materie prime. I consumatori, di contro, pagano una spremuta d’arancia fino a 3 euro con un costo delle arance di appena 8 cemtesimi». Un invito anche ai consumatori della provincia di Ragusa. “occorre sensibilizzare i cittadini a consumare un buon bicchiere di succo d'arancia rossa di Sicilia accompagnata da una squisita brioche - aggiunge il presidente della Coldiretti Cunsolo - troppo spesso, al bar, vengomo servite bibite in bottiglia che di arancia non hanno quasi nulla". Nel 2013 in Sicilia sono stati raccolti infatti oltre 11 milioni di quintali di arance e, anche a causa della scarsa produzione d'arancia, per la parte destinata alla trasformazione industriale il produttore ha ricevuto un prezzo medio pari a 17 centesimi al chilo con picchi sino a 24 centesimi. Nella campagna in corso, caratterizzata da una maggiore produzione, invece, il prezzo è crollato fino a 5 centesimi, ma il costo al consumatore di un litro di succo d’arancia è rimasto invariato. Secondo Coldiretti “è chiaro come nella filiera ci siano meccanismi che penalizzano tanto gli agricoltori quanto i consumatori finali". 

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