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Scicli, il Comune blinda la zona di Truncafila

La giunta ha firmato una direttiva all'indirizzo del capo settore tecnico per l'avvio delle procedure necessarie alla variazione di destinazione urbanistica della zona circostante il Parco extra-urbano di Truncafila

SCICLI. Da zona agricola a zona di grande valenza paesaggistica. L'amministrazione comunale di Scicli decide di cambiare nel piano regolatore generale la classificazione della zona di Truncafila dove ricade una grande cava di argilla sulla quale da tempo sono caduti gli occhi dei più per realizzarvi una discarica per rifiuti solidi urbani che sarebbe, in ragione alla sua vasta superficie, la più grande di tutta l'Isola. Per fortuna le battaglie degli ultimi mesi da parte di associazioni culturali ed ambientaliste, di parlamentari, sia regionali che nazionali, e di cittadini hanno fatto sì che questa ipotesi di utilizzo della cava di Truncafila venisse accantonata. Ma per far sì che un insediamento di smaltimento rifiuti venga definitivamente escluso si rende necessario il cambio di destinazione d'uso. E la giunta Susino ha firmato una direttiva all'indirizzo del capo settore tecnico Guglielmo Spanò, con la quale gli dà l'input all'avvio delle procedure necessarie alla variazione di destinazione urbanistica della zona circostante il Parco extra-urbano di Truncafila da E4 a E1, da zona agricola a zona ad alta valenza paesaggistica. «Una procedura valida per evitare che qualcuno riporti rifiuti nel nostro territorio - affermano gli abitanti delle contrade rurali che si trovano a monte del centro abitato e nelle vicinanze delle discariche di San Biagio e di Petrapalio – non abbiamo messo in dubbio che ci sia la necessità di individuare un sito idoneo per una discarica ma crediamo che debbano esserci siti alternativi a quelli che potrebbero esserci nel territorio sciclitano, uno fra tutti la cava di Truncafila. Da almeno dieci anni gli interventi più importanti sulla gestione del ciclo dei rifiuti in provincia di Ragusa, sono stati caratterizzati da errori clamorosi ed onerosi e Scicli ne paga da tempo le conseguenze. Un errore sarebbe l’individuazione di Truncafila come sito utile per realizzare una discarica. Il problema dei rifiuti non può essere risolto definitivamente se non con l’impegno della società civile nel salvaguardare il proprio territorio ed evitando che Scicli torni ad essere usata come discarica interprovinciale». Ed a Truncafila nessuno vuole i rifiuti. Il cambio di destinazione delle aree nelle previsioni del piano regolatore generale è un passo concreto. 

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