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Ragusa, lo sblocco dei fondi ex Insicem Articolo 4 chiede "tempi certi"

RAGUSA. Sui fondi ex Insicem e sulla misura del ripianamento della passività pregresse, della ricapitalizzazione delle imprese e del rifinanziamento dei Consorzi Fidi si registra una lettera aperta del responsabile di Articolo 4, Sebastiano Gurrieri, al commissario della Provincia (ora Libero Consorzio dei Comuni), Carmela Floreno. E questo dopo la dura presa di posizione della Pmi Ragusa su tutta l’intera vicenda. Gurrieri nella lettera aperta racconta che «nel luglio del 2013, considerato il totale fermo della vicenda, di avere chiesto ed ottenuto in qualità di commissario della Camera di Commercio l'intervento del prefetto per cercare di sbloccare i fondi e che grazie all’intervento del dottor Annunziato Vardeè è stato istituito un tavolo tecnico a cui hanno partecipato anche i rappresentanti degli Istituti di credito e dei Consorzi fidi e che ci ha visto lavorare per ben 5 sedute al fine di individuare le soluzioni per modificare un bando che presentava numerose anomalie tale da renderlo nei fatti inapplicabile — continua Gurrieri —. Ed ancora il 30 ottobre 2013 sono state firmate le convenzioni per un ultimo tentativo di sbloccare le somme relativamente alla misura del ripianamento passività. Ma nonostante tutto il mese scorso le prime graduatorie pubblicate vedono solo 3 aziende ammesse a finanziamento, senza che si sappia comunque ancora quando verranno materialmente finanziate». Il responsabile di Articolo 4, a questo punto, pone al commissario Floreno alcuni interrogativi: «se è a conoscenza di tutto l'iter fin qui sviluppato per l'impiego delle risorse Ex-Insicem — prosegue Gurrieri nella sua nota — e se è in grado di dare risposte concrete sui tempi di distribuzione dell'intera somma disponibile che ammonterebbe a circa 8 milioni di euro; se è a conoscenza del modo con cui sono state elargite le somme relative al primo bando e chi sono stati i beneficiari; se è a conoscenza dell'eventuale maturazione di interessi attivi (dal 2004) sui fondi disponibili e, in caso affermativo, se è a conoscenza dei modi in cui sono stati impegnati; se ha valutato il possibile e imminente rischio reale di perdere tali fondi; se non ritiene, alla luce di tutto ciò, di agire con urgenza per il ritiro dell'ultimo bando e la predisposizione di un nuovo avviso con indicazioni tali da poter sbloccare tutte le somme al più presto e, comunque, entro pochi mesi». G.N.

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