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Ragusa, "un pulmino per i braccianti dimenticati"

Un finanziamento del dipartimento delle Pari opportunità, presidenza del consiglio dei ministri, con i fondi dei progetti sulla tratta, ha consentito l’acquisto del pulmino e il sostentamento delle spese per il carburante

RAGUSA. Vivono all’interno di strutture precarie. Delle vere e proprie baracche ricavate all’esterno delle serre. In alcuni casi senza luce né acqua potabile. Sono gli “invisibili”, i braccianti agricoli della fascia trasformata del ragusano, da Marina di Acate a Santa Croce fino a Vittoria. Rumeni in particolare. Cinquemila lavoratori che tra distese di serre e un dedalo di stradine sconnesse, ricavate in mezzo ad un appezzamento di terreno, si muovono a piedi o in bici. Per raggiungere i presidi sanitari, il market e la fontana pubblica per prelevare l’acqua potabile. Quattro volte la settimana (martedì, giovedì, venerdì, e sabato, dalle 16 alle 20) usufruiscono, a titolo gratuito, di un servizio di transfert: un pulmino con un mediatore culturale a bordo che li accompagna e li assiste durante il tragitto da casa fino in città. Previa prenotazione, anche al numero verde totalmente gratuito, i passeggeri possono prenotare il viaggio. "Solidal Transfert" è un progetto di integrazione e di assistenza sanitaria voluto dalla cooperativa sociale Proxima di Ragusa, con il sostegno della Camera del lavoro di Vittoria, di Emergency e di Medici senza frontiere. Un finanziamento del dipartimento delle pari opportunità, presidenza del consiglio dei ministri, con i fondi dei progetti sulla tratta, ha consentito l’acquisto del pulmino e il sostentamento delle spese per il carburante. «È un mezzo per chi non ha mezzi per spostarsi - racconta Emanuele Bellassai, coordinatore del progetto Solidal transfert -. Un servizio di accompagnamento e di assistenza per questi braccianti che vivono, troppo spesso, ai margini della società. Non si tratta di una semplice passeggiata ma è anche un modo per uscire dall’isolamento. Per conoscere altre persone, per avere un contatto con il mondo esterno. Le richieste sono molteplici. Si va dalla semplice spesa al supermercato, alla visita specialistica in uno dei laboratori convenzionati con l’azienda sanitaria, all'esigenza di inviare del denaro ai propri familiari che vivono in Romania. Sul pulmino opera la nostra valida e instancabile mediatrice culturale, Tatiana Popa, che raccoglie anche le confidenze, in lingua rumena, dei suoi connazionali». Settencento cittadini rumeni, in due anni, hanno usufruito del servizo di bus navetta. Trecento cinquanta all’anno con oltre 1400 visite specialistiche portate a buon fine. «La camera del lavoro di Vittoria dal mese di settembre del 2013 fino a dicembre aveva attivato un servizio di assistenza e di ascolto all’interno del pulmino - aggiunge Bellassai - oggi l’attività sindacale prosegue negli uffici periferici di Acate, Santa Croce, Vittoria, e Comiso. Grazie agli amici di Emergency e di medici senza frontiere siamo riusciti ad attivare, in maniera capillare, un servizio di assistenza sanitaria per questi cittadini che vivono troppo spesso in condizioni particolarmente difficili». Un appello alle istituzioni e ai comuni della fascia trasformata. «Mancano in molti casi in servizi minimi indispensabili – tiene a precisare Emanuele Bellassai - abbiamo più volte lamentato la carenza dei collegamenti in vaste porzioni del territorio della provincia di Ragusa. Sarebbe auspicabile, ad esempio, che i comuni di Vittoria, Acate o Santa Croce, si facessero carico di potenziare il trasporto nelle aree rurali».

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