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Ragusa, lo scontro per l’apertura nei festivi La Confcommercio: meglio fermarsi

RAGUSA. Aperture domenicali e festive: il dibattito continua senza sosta. Nuovamente il problema è divampato in provincia per tutte le festività che ci sono in questi giorni. Oggi è la Confcommercio con il suo presidente provinciale, Sergio Magro, a dire la sua: «È arrivato il momento di fare prevalere il buonsenso. Anche perché ci siamo potuti rendere conto che, nella maggior parte dei casi, il gioco non vale la candela. Se un imprenditore non ha effettivi e concreti ritorni dagli sforzi compiuti, che senso ha questo accanimento? Nei giorni festivi, meglio fermarsi». Magro aggiunge: «Se la normativa vigente lo consentisse non avremmo problemi nel predisporre un calendario che tenesse conto delle esigenze di tutti, da quelle degli associati a quelle del personale. E del resto, la nostra organizzazione sindacale di categoria, vale la pena ricordarlo, ha precorso i tempi, anni addietro, quando riuscì a fare mettere tutti d'accordo attraverso la predisposizione di uno specifico calendario che aveva valenza su base provinciale. Oggi, però, la normativa, come sappiamo, si basa tutta sulla liberalizzazione. E ciascun operatore commerciale può decidere di rimanere aperto quando più gli aggrada». Ma cosa potrà fare Confcommercio praticamente? «Di certo - aggiunge il presidente Magro - sensibilizzeremo i nostri associati, cercheremo di comprendere se questa corsa a chi rimane aperto di più porta dei frutti sostanziali oppure sta solo creando una esasperazione tale che fa perdere di vista anche la sostenibilità della crescita». E nel dibattito interviene anche Adiconsum con il suo presidente Gianni Cerruto: «Il Decreto "Salva Italia" prima e la sentenza della Corte Costituzionale hanno legittimato la liberalizzazione dell'apertura delle attività commerciali anche nella giornata di domenica e festività infrasettimanali. Non ha senso parlare ancora di un problema già superato». Cerruto dice: «È giusto il riconoscimento dei diritti ai lavoratori, quello della turnazione, del riconoscimento delle indennità festive, straordinari, e quindi bisogna puntare la protesta su questi argomenti. È un'opportunità in più per il consumatore fruire di un servizio "pubblico" anche nelle giornate festive, scoraggiare i consumatori "vicini e lontani" a visitare i nostri Centri Commerciali, è un grave danno che si fa alla nostra economia».  

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