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Vittoria, piano regolatore è scontro aperto

VITTORIA. Dibattito aperto sul piano regolatore. È scontro tra il sindaco Giuseppe Nicosia, il suo partito, il Pd, ed i gruppi di opposizione - alcuni dei quali presenti in consiglio comunale - che, una settimana fa, hanno approvato lo schema di massima del Prg, ma anche un emendamento che ne muta radicalmente le previsioni. In questi giorni, hanno preso posizione sia il Pd, sia i partiti di opposizione. Il coordinatore di Patto per Vittoria, Arcangelo Mazza, plaude all'esempio di Comiso, dove il Prg è stato approvato all'unanimità. «In tema di gestione del territorio, è necessaria la condivisione delle scelte. A "casa nostra", invece, si è preferito operare in modo differente. Lo stesso responsabile dell'Ufficio del Piano di Comiso e di Vittoria, ha seguito scelte politiche diverse fra cui anche la determinazione della cubatura da edificare». Secondo Mazza, era necessario «predisporre una variante sobria, accorta, utilizzando la perequazione in modo residuale, nel rispetto degli standard urbanistici». Nello Dieli, anch'egli di "Patto per Vittoria", critica il sindaco: «Commette uno sbaglio quando dichiara che l'elaborato è solo frutto di pochi che hanno voluto portare, sul piano dei numeri, un atto di così grande importanza per lo sviluppo della città. Le opposizioni sono sempre state contrarie, ma la giunta ha preferito persistere sulle proprie posizioni, riproponendo (per ben 6 volte) un atto che non modificava l'impalcatura originaria, ignorando le Direttive generali».
Il sindaco, però, tuona contro i suoi oppositori: «È un'ammucchiata-macedonia, indecorosa e qualunquista, che nel nome dell'antipatia e dell'avversione politica blocca la città e ne impedisce lo sviluppo. Purtroppo, nel consiglio comunale, sono pochi i consiglieri con i quali si può mantenere un confronto istituzionale, e fuori dal consiglio gli unici che fanno opposizione seria e costruttiva sono alcuni movimenti ambientalisti e i Cinque stelle. Sarà molto più interessante confrontarsi con costoro piuttosto che con le ammucchiate sfasciste e reazionarie».

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