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Piano regolatore di Ragusa, Iacono: «Quegli atti sono da revocare»

RAGUSA. Dal segretario generale all’avvocatura del Comune: nella delibera del consiglio comunale del 2009 che prevedeva l'adeguamento del Piano regolatore generale «vi sono modifiche in contrasto coi dettami della Regione». La notizia viene resa nota dal presidente del consiglio comunale, Gianni Iacono, che ha scritto ai consiglieri della seconda commissione. Era stata l'amministrazione comunale ad avanzare per prima dubbi sull'atto approvato nel 2009. Tant'è che il 31 gennaio scorso aveva approvato una delibera per la revoca di quell'atto. Tuttavia il consiglio comunale non ha ancora provveduto. Per questo Iacono ripropone la questione ai colleghi ritenendo che tutta la vicenda relativa all'adeguamento del Prg alle prescrizione della Regione sia «estremamente grave perché non vi è corrispondenza tra gli elaborati di Piano regolatore». «Il parco agricolo urbano - sottolinea Giovanni Iacono - è stato trasformato in zona mista produttiva senza l'individuazione delle aree di verde agricolo; per le zone stralciate di Marina di Ragusa, San Giacomo e Punta Braccetto si doveva progredire con la procedura di variante; i piani di lottizzazione devono essere riclassificati, così come i programmi costruttivi secondo le zone territoriali omogenee. In alcuni casi sono state apportate modifiche che vanno oltre quanto richiesto dal decreto di approvazione della Regione e fatto incredibile - rimarca il Presidente del Consiglio Comunale - è la mancata adozione delle procedure previste dagli articoli 3 e 4 della legge regionale 71 del 78, fatto che ha determinato un grave danno per la comunità ragusana, alla quale è stato impedito di partecipare alla procedura mediante la proposizione di osservazioni ed opposizioni». La nota prosegue: «A questo si aggiunge l'estrema difficoltà ad operare nella direzione della chiarezza perchè, in maniera del tutto irrituale, le tavole allora furono presentate su scala 1:5.000, malgrado la circolare del Ministero dei Lavori Pubblici prevede planimetrie in scala 1:10.000, e nel disciplinare tipo per la redazione del Prg era indicato in maniera chiara che per l'abitato esistente bisognava utilizzare la scala 1:2.000 e 1:10.000 per tutto il territorio, oltre ad una relazione tecnica illustrativa di accompagnamento all'elaborato grafico e alle norme di attuazione che manca del tutto». Per questi motivi Iacono ribadisce: «Il Consiglio comunale è chiamato a dare seguito alla richiesta di annullamento proposta dalla Giunta e agli atti inerenti, che diventano ancora più urgenti delle varianti al Piano regolatore».

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