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Ragusa, indigenti protestano: ancora fermi i cantieri di servizi e il bando lavoro

RAGUSA. Gli indigenti non continuano la protesta. Dopo gli incontri con la Cgil, il sit in davanti alla sede dei Servizi sociali comunale, il passaggio successivo è stato a Palazzo dell'Aquila, durante la seduta del consiglio comunale in programma giovedì pomeriggio. È stato l'assessore Flavio Brafa ad incontrare gli ex sussidiati, mentre in aula infervorava il dibattito politico con al centro soprattutto la questione indigenti. Le questioni sul tavolo rimangono due: i cantieri di servizio e il bando lavoro. Per il primo tutto dipende dalla Regione, che ha "bloccato" l'intera Sicilia. Per il bando lavoro relativo alla custodia di bagni pubblici e ville, non se ne parlerà prima di fine mese o dei primi di maggio, per via dell'iter burocratico. E così il Comune pensa di prolungare il sussidio straordinario per circa un mese e mezzo.
«Non ci lascia certo indifferenti l'emergenza attraversata dalle famiglie indigenti - ha detto il sindaco in aula -. Non consento a nessuno di ridicolizzare in modo strumentale le iniziative che il Comune sta mettendo in campo, come il punto spesa solidale, la raccolta di vestiti usati oppure il percorso di politica sociale dei cantieri di servizio che la Regione di fatto è incapace di avviare e che darebbe una occupazione per tre mesi a 256 cittadini, per un ammontare di 680mila euro». Il Pd, però, incalza l'amministrazione: «È dall'inizio di gennaio, da quando cioè il Comune è rientrato nel patto di stabilità, che attendiamo interventi strutturali e pianificazioni di ampio respiro a sostegno degli indigenti, di chi ha più bisogno. E, invece, fino a ieri, ancora niente». Ad affermarlo sono stati i consiglieri Mario D'Asta e Giorgio Massari. Da. Bo.

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