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Ragusa, escalation di furti di materiale elettrico

RAGUSA. È una vera emergenza. I furti di cavi elettrici stanno mettendo in ginocchio la provincia iblea. I dati forniti dall’Enel sono allarmanti. Nell’intero anno 2013 i furti subiti dall’azienda che eroga energia elettrica in provincia sono stati 132. I cavi trafugati ammontano a 35 chilometri, di cui 11 chilometri di linee a Media Tensione e 24 chilometri di linee a Bassa Tensione. Nel primo trimestre del 2014 i furti subiti sono 87 con cavi rubati pari a 30 chilometri, di cui 20 di linee a Media Tensione e 10 chilometri di linee a Bassa Tensione. In pratica, nel primo quadrimestre 2014 è già stata portata via una quantità di cavi quasi uguale alla quantità di quella rubata in tutto il 2013. In realtà la maggior parte dei furti dell’anno scorso si sono verificati a partire dal mese di ottobre, quando, dopo aver interessato pesantemente le provincie di Palermo, Agrigento e Caltanissetta, è di fatto iniziata l’escalation nel territorio di Ragusa.
L’ultimo episodio si registrato la notte scorsa ed ha interessato il tratto di linea a Media Tensione che alimenta le cabine di contrada Bosco Cicogne della frazione di Pedalino. Dagli impianti Enel è stato trafugato circa 700 metri di cavo in rame. «Per la ricostruzione del tratto di impianto rubato a Pedalino, che sarà realizzato con cavo in lega di alluminio che è meno appetibile per i ladri, occorrerà oltre alla progettazione della nuova linea, la sostituzione di 4 sostegni che sono stati irrimediabilmente danneggiati durante il furto. Tale ripristino avrà un costo per l’Enel di circa 15.000 euro. Per il pieno ripristino dell’energia elettrica occorreranno almeno una ventina di giorni», comunica Luigi Di Fiore dell’ufficio stampa Enel.
L’ultimo colpo ha trovato la Polizia ad attendere i ladri. Gli agenti hanno intercettato un’auto all’interno della quale sono stati poi trovati 450 chilogrammi di «oro rosso», raccolto in 13 matasse, che erano stati rubati all’Enel. L’inseguimento è durato per alcuni chilometri, sino a quando la Fiat Bravo si è immessa in una strada sterrata. A quel punto i malviventi, capendo di non potere andare via con il prezioso carico, si sono buttati fuori dall’auto mentre era ancora in marcia. La vettura senza controllo è andata a sbattere contro una Fiat Panda di proprietà di un cittadino. I due ladri, che si trovavano a bordo dell’auto, si sono dati alla fuga dileguandosi nelle campagne e facendo perdere le loro tracce.
Il furto ha messo «ko» l’impianto di depurazione di Pedalino. In campo la Protezione civile allertata dal Comune. L’Enel appalterà entro pochi giorni questi lavori di ripristino a ditte specializzate ma spesso però occorrono diverse settimane prima che sia possibile ripristinare la regolare erogazione dell’energia elettrica. «Sovente - aggiunge Luigi Di Fiore -, oltre a dover sostituire il cavo occorre anche sostituire o riparare i pali e i braccetti di sostegno che, per la fretta, i ladri danneggiano irrimediabilmente durante il furto. Inoltre, il ripristino di tali furti viene ormai solitamente fatto con cavo non più in rame ma in lega di alluminio, materiale al momento non economicamente appetibile. Questo, per il diverso peso che ha il nuovo cavo, spesso comporta anche la necessità di riprogettare la linea». Il ripristino deve essere effettuato a regola d’arte, secondo precisi piani di lavoro, e nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza per scongiurare possibili pericoli di "scossa" elettrica per quanti svolgono tale delicata attività.

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