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Provincia Ragusa, Antoci: «Si rischia di cadere nei campanilismi»

RAGUSA. È stato l’ultimo presidente della Provincia regionale di Ragusa. Ha governato l’ente per 10 anni e mezzo e lo ha lasciato al commissario Giovanni Scarso nel maggio del 2012, a gennaio del 2014 sostituito da Carmela Floreno. Franco Antoci non è favorevole all’abolizione delle Province ed alla nascita dei Liberi Consorzi anche perchè «si spenderà di più dal punto di vista economico - dice Antoci - e dal punto di vista organizzativo si distrugge un sistema che funzionava bene. Poi, una legge che mette l’uno contro l’altro, è il caso del campanilismo tra i comuni. Questo fatto non farà parlare di una buona legge». Contrario Antoci anche al fatto che un ente di area vasta possa essere gestito da sindaci che hanno già tanti problemi per gestire le poprie città. «Una legge, quella approvata dall’Ars che è ancora ben lontana dall’essere completata e quindi attuabile perchè è piena di incognite. La riforma, ricordiamo, era partita dall’esigenza di operare sostanziosi risparmi nella pubblica amministrazione, ma ad oggi, a parte il presunto risparmio di dieci milioni delle indennità, non si possono quantificare risparmi suffragati da attendibili analisi. Io penso che i costi probabilmente aumenteranno, perché bisognerà approntare nuove sedi ed attrezzature per i nuovi liberi consorzi (ad oggi da nove province siamo passati a 12 e certamente questo numero aumenterà), perché ai componenti degli organi amministrativi, ancorchè senza indennità, bisognerà pagare missioni e spese vive, perché saranno necessari nuovi dirigenti e segretari generali e così via dicendo». Poi, Antoci esprime preoccupazioni per il campanilismo che sta divampando: «Sono già nate tante ambizioni da parte di diversi comuni per divenire "capoluogo" di libero consorzio e, anche nella nostra provincia, che tanto faticosamente aveva conquistato, nel tempo, una sua identità, stanno rivivendo vecchi campanilismi». Poi c’è il discorso delle funzioni che dice la legge approvata saranno oggetto di una ulteriore legge da approvare entro sei mesi. «Anche su questo consentitemi più di qualche dubbio: a breve vi saranno le elezioni europee, poi l'estate e poi, alla scadenza dei sei mesi, l'Ars provvederà diligentemente a rinnovare i Commissari che, con questo sistema già collaudato, governano la nostra provincia da ben due anni. Sarebbe stato sicuramente più saggio aspettare l'approvazione della legge nazionale sulle province e sulle città metropolitane e poi eventualmente adeguarsi. Altre considerazioni si potrebbero fare per esprimere dubbi su una legge i cui effetti, purtroppo, impareremo presto a valutare, quando la gestione di scuole, strade, istituzioni culturali, tutela ambientale, promozione del territorio, politiche europee, etc. finora in carico alle province, sarà affidata a Comuni e Regione, visto che i Liberi Consorzi dovranno avere solo il coordinamento delle politiche di area vasta. Io, credetemi - conclude Antoci - stento ancora a trovare una motivazione veramente valida per questa pseudo riforma, che non vedo giustificata né dal punto di vista del risparmio finanziario, né da quello della ottimizzazione dei servizi al cittadino, si smantellano apparati tecnico burocratici assolutamente rodati, disperdendo il personale in mille rivoli e possibilmente con mansioni diverse».

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