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Modica, ipotesi di Libero Consorzio del Val di Noto

MODICA. Un primo incontro informale per organizzare la nascita del «Libero consorzio del Val di Noto» mentre a Ragusa in un consiglio comunale aperto si discute delle proposte del post abolizione delle province. A Modica l’incontro viene indetto dal sindaco, Ignazio Abbate. Vi hanno partecipato i sindaci di Noto, Avola, Palazzolo Acreide, Rosolini e Scicli. Assenti per impegni istituzionali i colleghi di Pachino e Portopalo di Capo Passero che hanno espresso la volontà di collaborare alla realizzazione del progetto. Un'adesione di varie cittadine del Siracusano che riunisce per la maggior parte i confini della Diocesi, annunciata sin da subito con la propria disponibilità sia dal sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che dal sindaco di Palazzolo Acreide, Carlo Scibetta. Un po' di incertezza rimane per il sindaco di Scicli, Franco Susino, che avrebbe partecipato all'incontro per ascoltare dal momento che è stato parte, lunedì scorso, della conferenza dei sindaci organizzata a Ragusa e che raggruppa la maggior parte dei “vecchi” Comuni della ormai «ex» Provincia di Ragusa. Non si conosce la motivazione dell'assenza - anche se in parte annunciata - del sindaco di Ispica, Piero Rustico, che nei giorni scorsi aveva criticato il comportamento del sindaco Abbate per la sua non partecipazione alla conferenza dei sindaci tenutasi a Ragusa. Ma a lasciare basito il sindaco Abbate è stata l'assenza del sindaco di Pozzallo che aveva annunciato la sua immancabile partecipazione.

«La strada che in questo momento sto cercando di attuare è l'aggregazione omogenea con i Comuni del Val di Noto; la motivazione risiede nell'omogeneità geografica, culturale ed economica, nel tessuto imprenditoriale legato al settore turistico ed agricolo - spiega Abbate - desideriamo stipulare un protocollo d'intesa per approfondire la legge sui Liberi Consorzi, avviare sul territorio confronti con i cittadini e le forze politiche e sociali al fine di promuovere una coscienza critica e pianificare una nuova gestione del territorio. Metteremo in campo un tavolo tecnico con un gruppo di studiosi che affronteranno tematiche quali: l'agricoltura, il turismo e la cultura. Dopo un'attenta analisi verranno convocati consigli comunali aperti al tessuto socio-economico, alle associazioni e alle sigle sindacali per un confronto diretto sul tema. È una grande occasione. Un momento storico per il nostro territorio, quello di proporre una nuova unione di comuni che possiedono peculiarità storiche e culturali affini. Per la nostra città costituisce un'opportunità per ridisegnare una nuova area geografica ed economica. Questo nuovo assetto - conclude Abbate - rappresenta per tutti gli enti un volano di sviluppo e contribuisce a fare emergere i Comuni che in passato non hanno goduto di un'adeguata visibilità».

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