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Critiche sul «percorso» di Modica nei Liberi Consorzi

MODICA. Anche il secondo circolo del Pd giudica incomprensibile sotto il profilo squisitamente politico e di prospettiva per il futuro la "fuga in avanti" di chi lancia l'idea della costituzione del Libero Consorzio della Val di Noto, chiamandone a far parte Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica, Pachino, Portopalo, Rosolini, Noto e Palazzolo.
Un riferimento chiaro al sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che ha convocato una riunione per oggi. In un articolato documento, il secondo circolo spiega le ragioni, sia culturali che storico-artistiche, archeologiche, ambientali e agricole. «Iniziando l'analisi dall'aspetto dei servizi strade, scuole, rifiuti, acqua - scrive il Pd - emerge che da recenti ricerche economiche, il punto di equilibrio tra costo del servizio e qualità dello stesso si raggiunge laddove il servizio sia reso nei confronti di comunità con popolazione non inferiore ai 320.000/350.000 abitanti, cioè la provincia di Ragusa più qualche altro comune. Con riferimento invece ai servizi giudiziari, va rilevato che, nonostante tutti gli sforzi, in ogni caso il Libero Consorzio della val di Noto non potrebbe riesumare l'oramai soppresso Tribunale di Modica». Il Pd aggiunge: «Quanto poi alle comuni risorse storico-artistiche e archeologiche della Val di Noto, va rilevato che non si comprende per quali ragioni queste comuni risorse (innanzitutto barocco e siti della Magna Grecia) sarebbero valorizzate dallo scorporo da un canto da Ragusa, città barocca per eccellenza, e dall'altra da Siracusa, indiscussa capitale della Magna Grecia, oltre che da realtà di certo non trascurabili come Kamarina, Kasmene e Kaucana». E stessa cosa per agricoltura e risorse ambientali dove la provincia di Ragusa primeggia in alcune zone. Amara la conclusione: «Per aumentare la massa critica del già esistente ex lege Libero Consorzio di Ragusa, la proposta è quella non solo di mantenere l'attuale assetto territoriale ma anche di estenderlo a nord al Comune di Palazzolo e di Vizzini, già ricompresi nell'area del Parco degli Iblei, e a sud est al Comune di Pachino per la creazione di un polo agroalimentare di eccellenza, modificazioni territoriali che non danneggerebbero il Libero Consorzio di Siracusa né il Libero Consorzio di Catania».
G. N.

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