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Il sospetto caso di «mucca pazza»: da Ragusa le prime conferme

Prelevati tessuti da inviare al Bellaria di Bologna per le verifiche. Il consumo di carne infetta sarebbe avvenuto comunque tanti anni fa

RAGUSA. «Escludo patologie neoplastiche ed emorragiche. Posso dire che siamo in presenza di encefalopatia spongiforme o degenerativa. Per accertare se si tratta di encefalopatia spongiforme - variante umana o variante bovina, quindi ”mucca pazza” trasmissibile - bisogna attendere i dovuti accertamenti che saranno eseguiti all’Istituto nazionale di riferimento nazionale del Bellaria di Bologna». È quanto afferma il primario dell’Anatomia Patologica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, Salvatore Castellino, che ha effettuato l’estrazione encefalica sull’agricoltore di 46 anni di Palma di Montechiaro, deceduto lunedì nella divisione di Neurologia dell’ospedale di Caltanissetta. L’uomo era arrivato all’ospedale Sant’Elia - per sottoporsi alle cure del reparto guidato dal primario Michele Vecchio - qualche settimana fa, dopo avere consultato vari specialisti che non erano riusciti a fare una diagnosi.
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