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Comiso, Vito Riggio conferma la sua linea: «Va privatizzato anche questo aeroporto»

COMISO. «L’aeroporto di Comiso deve essere privatizzato, allo stesso modo di quello di Catania. Non è possibile pensare a delle Camere di commercio che detengono quote di aeroporti». Il presidente Enac, Vito Riggio arriva nel pomeriggio di ieri all’aeroporto Vincenzo Magliocco. È reduce da alcuni incontri nelle scuole e da un convegno organizzato dal Rotary. Ha vissuto due giorni intensi a Ragusa ed ha deciso di ripartire per Roma da Comiso, sul volo Ryanair che è decollato alle 17,10. «Ho pensato di incentivare Comiso – scherza – spero che dopo di me ci siano tanti altri passeggeri». Ad attenderlo ci sono il presidente di Soaco, Rosario Dibennardo, l’amministratore delegato Enzo Taverniti, il consigliere Cda Maria Malandrino, il responsabile Enac di Catania, Enzo Fusco, il responsabile della Security, Salvo Scuderi, il responsabile dell’handling, Elio Auteri, il caposcalo Orazio Santonocito, Incontra anche Giovanni Mauro, il senatore di Grande Sud (Forza Italia) che parte da Comiso per iniziare la sua settimana al Senato. Riggio aveva visitato più volte il cantiere, stavolta vede l’aeroporto in funzione. Lo conducono alla torre di controllo, poi nei piani superiori. L’ingegnere Biagio Picarella, post holder dello scalo e Taverniti gli spiegano i progetti allo studio per modificare i varchi, ampliare la zona sterile ed includere in essa la zona commerciale sovrastante, per ora inutilizzata. È lontana da raggiungere, anche perché ascensore e scala mobile non sono ancora in funzione. Finora, nello scalo, funzionano solo i servizi rent a car, il bar, a breve sarà attivato il tabacchi-edicola. Riggio continua. «Catania e Bologna sono gli unici aeroporti a non volere la privatizzazione. Si vendano le quote, a Catania come a Comiso e si paghi così l’assistenza al volo e si paghino gli incentivi. Anche se Comiso è nel piano nazionale degli aeroporti, difficilmente lo Stato pagherà il servizio». Una tegola. Forse pochi se lo aspettavano. La notizia che Comiso era stato inserito nel piano aeroporti aveva acceso molte speranze. Chiediamo se, a suo parere, lo scalo ha rispettato le performances previste. «Penso di si. Comiso è un “aeroportino”, non può esistere da solo! Se va a regime, potrà avere al massimo 600.000 passeggeri, quanti Catania in un mese. Da solo non può esistere!». Enzo Taverniti spiega: «Abbiamo illustrato al presidente Riggio i nostri progetti. Dopo sei mesi, abbiamo compreso che è necessario fare delle modifiche nell’aerostazione. In questi giorni, stiamo esaminando il conto economico della gestione. L’aeroporto è in perdita, ma è ciò che sapevamo. Si potrà andare a regime e, speriamo, a pareggio, nel giro di qualche anno».

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