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Ragusa, dai musei alla sanità: l’Ugl denuncia sprechi

Lettera aperta al Presidente della Regione

RAGUSA. In una lettera aperta al presidente della Regione, Rosario Crocetta, il segretario territoriale dell’Ugl, Eugenio Palermo, non ci sta e dice basta alla campagna denigratoria nei confronti dei dipendenti pubblici. «Siamo stanchi - dice Palermo - di subire in silenzio gli attacchi demagogici del Presidente Crocetta. Ultima in ordine di tempo l’affermazione secondo cui la mancata apertura dei Musei, nei giorni festivi, è da attribuirsi alla cattiva volontà dei custodi. Forse non tutti sanno che i dipendenti con la qualifica di custode, in provincia di Ragusa, sono pochissimi e vengono sostituiti dal personale di categoria A e B per sopperire a queste deficienze. Questo personale, pur svolgendo mansioni superiori, alla pari di quasi tutto l’altro personale che presta servizio in tutti gli Uffici regionali, non si è mai rifiutato di assolvere ai propri compiti e a quelli che non gli competono. Percependo sempre gli stessi emolumenti per cui sono stati assunti. Il personale dei Musei della Provincia di Ragusa si dichiara disponibile ad aprire, anche nei festivi, così come hanno sempre fatto quando gli è stato ordinato, purché vengano rispettate le leggi contrattuali. Il rispetto delle norme contrattuali, in termini economici significa percepire circa 100 euro mensili in più al mese». Eugenio Palermo aggiunge: «Forse non tutti sanno che il raggiungimento degli obiettivi, tanto decantati, in tutti gli enti, sanità compreso lo si deve, in buona parte, all'impegno dei dipendenti tutti». Poi Eugenio Palermo tocca il nervo della sanità quando affronta la questione dei super burocrati e va oltre. Chiede anzi invita sia il Presidente Crocetta, sia il Ministro D’Alia ad inviare degli Ispettori all’Asp di Ragusa per accertare eventuali illeciti e sprechi. «Accertino se nel corso degli ultimi dieci anni sono stati incaricati dirigenti esterni privi dei requisiti essenziali, quindi in maniera illegittima. Se i loro rinnovi sono indispensabili. Rinnovi contrattuali che sono stati prorogati per altri cinque anni, vincolando così il direttore che si andrà ad insediare tra pochi mesi. Inoltre riteniamo paradossale che ad un dipendente, oltre il già esoso stipendio da dirigente si debba pagare anche la parcella per le prestazioni professionali legali dallo stesso svolte per difendere in giudizio l'ente. Ed ancora riteniamo strano che vengano erogati soldi al personale che ha preso parte a progetti, svolti durante l'orario di servizio. E’ ora che la classe politica dica basta a questi sprechi. La causa principale del dissesto finanziario è dovuto proprio a questo agire. L’agire con assoluta disinvoltura, caratterizzata dal fatto che i soldi spesi non sono soldi propri ma della collettività e che per le allegre gestioni, di norma, non paga nessuno se non il cittadino. Invitiamo i politici a dare ascolto alla popolazione che chiede di eliminare gli sprechi». G.N.

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