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Scicli, il bilancio non c’è: saltano i pagamenti a ditte e imprese creditrici

SCICLI. Speranze perdute per le imprese fornitrici di beni e servizi che vantano crediti nei confronti del Comune di Scicli. Quei 3 milioni e 300 mila euro che arriveranno dalla Cassa depositi e prestiti entro il prossimo 28 febbraio, come seconda rata del mutuo contratto in virtù del decreto legge 35 riguardante i pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni, non potranno essere erogati alle ditte ed alle imprese creditrici per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2013 entro la data del 31 dicembre scorso. Ciò in ragione della mancanza degli impegni di spesa da parte del settore Finanze che avrebbero dovuto essere perfezionati con il bilancio approvato.
La non approvazione del documento finanzario del 2013 avrà, quindi, una ricaduta nefasta su artigiani ed imprenditori. Un grosso danno che mette in ginocchio realtà già alle prese con una crisi di commissioni. È tanto il malessere che c'è in città, malessere che sta sfociando in disperazione. Scicli sta vivendo uno dei momenti più difficili dal punto di vista socio-economico. Non da poco è la questione legata al pagamento del saldo della Tares che dovrà rispettare la scadenza del 24 gennaio. Lunghe file di utenti davanti agli uffici del settore tributi al piano terra della casa municipale assediano il palazzo. «C'è grande confusione che investe l'attività di riscossione della tassa sui rifiuti e della quota Tares da versare allo Stato - afferma il coordinatore del Pd, Armando Cannata - biasimiamo gli inviti di pagamento con scadenze precedenti alla data di consegna postale che non detraggono gli acconti versati, che non prevedono rateazione, che costringono cittadini a file così lunghe da intralciare persino i visitatori della "stanza del Commissario Montalbano" di cui ci si vanta, ma che non può indagare sui colpevoli di tali vessazioni. Chiediamo al sindaco Franco Susino l'immediata sospensione del termine di scadenza delle bollette, di regolamentare una possibile rateizzazione e di pianificare una tempestiva ed efficace campagna informativa. A nostro avviso questi sono i necessari presupposti per interrompere un circolo vizioso di aumenti di tasse e tributi per servizi malgestiti; di evasione o mancato pagamento con contenzioso finale, magari seguito da decreti ingiuntivi e pignoramenti».

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