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Modica, ristoranti chiusi durante le festività Monta la protesta dei turisti: assurdo

MODICA. “A Modica in questi di festa festivi è difficile mangiare”. Lo hanno lamentato alcuni turisti che, in particolari giorni di queste festività natalizie, si sono dovuti “arrangiare” per potere pranzare nel centro cittadino. Ristoranti, in gran parte chiusi, qualcuno era aperto solo per piccole comitive. E' accaduto il 24 dicembre, si è ripetuto il 30 e il 31 dicembre. “Ci sembra assurdo – dicono due coniugi di Siracusa, in vacanza – che una città così bella come Modica, che tanto da al turismo in termini di cultura, non sia in grado di soddisfare le esigenze di chi sceglie di venire ma che poi, per potere pranzare, non sa come fare o dove andare, e si deve accontentare di un panino o di una facaccia. L'altro giorno ci siamo dovuti arrangiare, mangiando un panino seduti su una panchina di Piazza Monumento e accanto a noi c'era altra gente, anche straniera e con bambini, che stava sopperendo sempre coi panini, che abbiamo potuto acquistare nelle vicinanze grazie all'indicazione del nostro albergatore”. Il sindaco, Ignazio Abbate, informato, si è detto rammaricato ed ha assicurato che incontrerà al più presto i rappresentanti della categoria per potere superare questa incresciosa problematica. “Mi rincresce veramente – dice il primo cittadino – ma occorre rimediare. Modica sta crescendo ma non dobbiamo cadere in queste cose”. Il 30 dicembre è stato quasi impossibile, nonostante si trattasse di un giorno comune, trovare un ristorante aperto nel centro cittadino: tutti scelgono il lunedì come giorno di chiusura. “A nostro avviso – suggerisce Raffaele Spadaro dell'Hotel Torre del Sud – sarebbe opportuno costituire un consorzio di ristoratori in modo da potersi organizzare con turni e non lasciare la città scoperta per i turisti. Un po' nella falsa riga delle farmacie”. “Il 30 dicembre – concludono i due turisti – c'era un solo ristorante in centro aperto dove c'era una comitiva di circa quaranta persone. I proprietari ci hanno fatto pranzare come se ci facessero una grossa cortesia”.

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