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Scicli, approda in aula il Bilancio 2013: il sindaco invia relazione al ministero

SCICLI. Arriva oggi in aula il bilancio di previsione 2013 che dovrà essere approvato entro il 31 dicembre. E mentre i consiglieri comunali, dalle 9 di stamane, inizieranno ad esaminare il documento finanziario, una lunga relazione su quanto è stato fatto in questi pochi mesi di attività amministrativa per salvare l'ente al dissesto è stata inviata al direzione Finanze locali del ministero dell'Interno, alla Corte dei Conti di Palermo ed al prefetto di Ragusa. Il sindaco di Scicli, Franco Susino, e l'assessore al Bilancio, Sandro Gambuzza, hanno risposto a quanto l'ufficio ministeriale aveva chiesto il 5 novembre. Salvare l'ente dal dissesto è l'impegno assunto per evitare un inevitabile aumento della tassazione. Susino e Gambuzza hanno spiegato che alcuni provvedimenti, tutti tendenti o al contenimento della spesa o a concretizzare maggiori entrate, sono stati disposti in ossequio al Piano di riequilibrio finanziario dell'ente. «Gli uffici hanno fatto ricorso in modo efficace al Consip, hanno provveduto a disdire i contratti di locazione per gli immobili di via San Filippo e della Stazione ferroviaria, predisponendo un adeguato piano di fruizione degli immobili di proprietà - spiegano i due amministratori - sono state avviate le procedure per il prepensionamento di 18 dipendenti. È stata affidata la gestione degli impianti sportivi e del Cine-teatro comunale. A seguito della mancata approvazione da parte del Consiglio del piano delle alienazioni e di valorizzazioni degli immobili per un totale di oltre 3 milioni di euro, rimanderemo al Consiglio una nuova proposta di dismissioni. È stata istituita la tassa di soggiorno». In ultimo, dopo aver spiegato i tentativi in atto per risanare le casse dell'ente, il sindaco Susino e l'assessore Gambuzza al ministero chiedono che al Comune di Scicli sia data la possibilità di utilizzare lo strumento di riequilibrio finanziario, così come approvato per gli anni 2013-2022, con lo slittamento di un anno, al fine di consentire «al Comune di scongiurare l'avvio di eventuali procedure di riequilibrio economico e finanziario alternative a quelle fino ad oggi perseguite».

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