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Modica, gettoni dei consiglieri in beneficenza: arriva lo stop alla proposta di Castello

MODICA. Impossibile ripristinare il gettone di presenza spettante ai consiglieri anche se la sua destinazione è per fini benefici. Si è espressa così l'aula nella seduta dell'antivigilia di Natale, a conclusione della votazione dell'emendamento presentato dal consigliere di Sel Vito D'Antona alla proposta presentata dal collega del Pd, Ivana Castello di destinare il compenso economico di ciascun consigliere comunale, a partire dal gennaio 2014, alla Casa Don Puglisi, all'associazione L'Arca ed alle Suore Carmelitane, enti che si occupano del disagio dei bambini. Per D'Antona purtroppo la proposta della Castello è impraticabile perchè esiste già la rinuncia da parte di alcuni consiglieri al gettone di presenza che il piano di riequilibrio negava in modo preciso per il 2013 (azzeramento indennità di carica per tutti). «Non si può votare la proposta della Castello che, malgrado la nobiltà dell'intento, significa nei fatti riconoscere il pagamento del gettone ai consiglieri - spiega l'esponente di Sel - si può condividere la devoluzione a favore dei bambini con lo strumento dell'autotassazione, pari all'importo di un gettone di presenza di 50,41 euro. Insomma un atto di volontarietà escludendo l'indennità al consigliere». Il dibattito sull'argomento è stato ampio. Giovanni Scucces ha sottolineato come "la destinazione a tre associazioni sarebbe una discriminazione come se si redigesse una graduatoria dei bisogni rispetto a quello che c'è nella realtà modicana. Ciascuno, personalmente - ha detto - partecipi con un proprio contributo come meglio crede e dal gennaio 2014 il gettone vada nel fondo dei servizi sociali, compreso il contributo volontario. E' opportuno discutere insieme a chi destinarlo". Sull'opportunità di devolvere il gettone al fondo di solidarietà dei servizi sociali e stabilire insieme la destinazione si è pronunciato il consigliere Tato Cavallino dicendosi d'accordo con la proposta di Scucces non tralasciando di ammonire che sarebbe stato opportuno affrontare l'argomento prima che arrivasse in aula.

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