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Modica, ausiliari del traffico offese su Facebook

MODICA. Trasmissione di atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa da parte del comandante della polizia locale di Modica, Giuseppe Pediglieri, affinchè sia accertato un grave fatto verificatosi nei giorni scorsi ai danni di due ausiliari del traffico. Qualcuno, lo scorso mese di novembre, ha “postato” una foto sul famoso social network Facebook nella quale sono “immortalate” due ausiliare del traffico in organico al Comando di Polizia Municipale mentre sono intende a sanzionare un furgone. Nulla di strano se le interessate non fossero state messe “alla berlina” anche da commenti denigratori pubblicati su Facebook. L’ufficiale ha chiesto, in nome del Corpo dei caschi bianchi modicani alla magistratura inquirente di valutare se si possano ravvisare estremi penali a carico degli autori o dell'autore della pubblicazione trasmettendo, a corredo, anche un supporto informatico contenente le immagini e i commenti estrapolati da Facebook. Nella sostanza, la foto, scattata da una persona in atto ignota, ritrae le due ausiliarie del traffico durante lo svolgimento del servizio loro assegnato ove appaiono intende ad elevare una violazione al codice della strada in Piazza Corrado Rizzone, un dei luoghi più centrali allo stesso veicolo(le due tra loro non potevano vedersi per l’altezza del mezzo). Il veicolo era in sosta nell'area destinata alla fermata dei pullman. La pubblicazione ha generato una serie di commenti offensivi, lesivi, diffamanti e oltraggiosi nei confronti di tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, per cui si è ritenuto informare la Procura della Repubblica perché sia accertata l’eventuale esistenza di reato. La foto incriminata, dopo essere stata “postata” sul socialnetwork ha fatto il giro del web poiché è stata scaricatissima a associata a vari “amici” di Facebook. Una sorta di “catena di Sant'Antonio che non è piaciuto ai vigili urbani che ora chiedono di essere tutelati e che magari saranno tacciati, ingiustamente, di essere permalosi. “È una questione di rispetto – dice uno di loro – per una categoria che fa parte delle forze dell'ordine e che merita di non essere vilipesa”.

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