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Ragusa, il tema dell’omofobia «entra» nella formazione scolastica

RAGUSA. Un'iniziativa che sembrava quasi un'utopia fino a qualche mese fa. Anna Battaglia da alcuni anni è responsabile di Agedo, l'associazione genitori di omosessuali. In più di un'occasione ha cercato di organizzare qualcosa per parlare di omofobia, ma non è stato facile. Un obiettivo era riuscire ad "entrare" a scuola, per parlare con insegnanti ed educatori che spesso non sono preparati ad affrontare un problema che riguarda tanti ragazzi. Finalmente c'è riuscita, in collaborazione con diverse associazioni: Formamente, Amnesty International, Centro servizi culturali. Oggi, dalle 16 alle 19, nei locali della scuola "Mariele Ventre", in via Piccinini, si terrà un seminario formativo dal titolo: «La prevenzione dell'omofobia e dello stigma di genere nei contesti educativi». A tenere l'incontro di informazione e formazione con insegnanti, genitori ed educatori per contrastare il bullismo omofobico sarà Claudio Cappotto, psicologo, sessuologo e psicoterapeuta. Cappotto è ricercatore e cultore della materia presso l'Università di Palermo. È anche assegnista di ricerca in psicologia clinica all'Università Federico II di Napoli. «Troppo spesso gli stereotipi - spiega Anna Battaglia - fanno da barriera all'incontro con l'altro impedendo agli individui di conoscersi e riconoscersi nella loro originalità. Quando questi pregiudizi e stereotipi violano la dignità e la vera identità delle persone inducono a rifuggire dall'incontro con l'altro temendo contaminazione o perdita di sé. Riteniamo di estrema importanza un progetto educativo che miri alla riduzione dei pregiudizi che impediscono l'incontro vero con l'altro diverso da sé: la scuola, insieme alla famiglia quale agenzia educativa primaria, non può e non deve sottrarsi a tale responsabilità». Da.Bo.

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