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Dati allarmanti sulla dispersione scolastica a Ragusa

RAGUSA. In provincia di Ragusa c'è un indice di dispersione scolastica talmente alto che non solo è superiore alla media regionale, ma addirittura supera province come Catania e Palermo, dove esistono realtà sociali veramente difficili come i quartieri "Librino" e "Zen". Dai dati forniti dall'Ufficio Scolastico Regionale per l'anno scolastico 2012, l'indice risulta del 30,47 per cento. La percentuale per ordine e grado è così ripartita: lo 0,73 per cento nella scuola Primaria; il 9,36 per cento nella scuola secondaria di Primo Grado; il 20,38 per cento nella secondaria di Secondo Grado - i numeri relativi ai singoli comuni saranno forniti a giorni. Dai dati regionali si evince che dietro di noi c'è solo la provincia di Caltanissetta e dalla lettura dei dati per provincia, Ragusa si colloca al di sopra della media regionale che è di 32,48. La Flc-Cgil di Ragusa in collaborazione con la Rete degli studenti medi ha consegnato alla Regione una petizione per varare in primo luogo la legge sul diritto allo studio e affrontare il problema dispersione. A causa della riduzione dell'organico - per effetto del dimensionamento dovuto alla spending review - in provincia negli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013 sono state soppresse, tra aggregate o fuse, ben 21 istituzioni scolastiche; si è passati da 79 scuole nel 2011/2012 a 58 scuole nel 2013/2014. Così il numero attuale delle scuole in provincia: 11 Circoli Didattici (solo scuola dell'Infanzia e Primaria); 27 Istituti Comprensivi; 4 Scuole medie e 16 Istituti d'Istruzione superiore (secondo grado). «La riduzione dell'organico e degli istituti - ha detto Adriano Rizza della Flc-Cgil - ci fa detenere, inoltre, come scuole del meridione, un primato negativo nella scuola Primaria dove i nostri alunni non frequentano il tempo pieno come in altre realtà e dal calcolo delle ore non frequentate è come se avessero perso 2 anni di studi della loro carriera scolastica. Mancano, inoltre, le sezioni Primavera, per bambini da 24 a 36 mesi, che lasciano a casa in Sicilia ben 2000 bambini». Dall'incontro tra i sindacati scuola e l'assessore all'Istruzione Nelli Scilabra della settimana scorsa pare che sia stata garantita a breve l'emanazione della legge sul diritto allo studio non solo per la scuola ma anche per l'Università. Altri dati, però fanno ben sperare per la nostra provincia in materia di imminente immissione in ruolo di docenti di sostegno. «Abbiamo ottenuto il “sì” dal Ministero - ha detto Rizza - per 528 immissioni in ruolo di sostegno in Sicilia. Da 8247, infatti, si passerà ad 8775 con decorrenza settembre 2013. Manca solo la firma del ministero dell’Economia e finanze e la ripartizione per provincia. A Ragusa ne potrebbero essere immessi in ruolo tra 9 e 10».

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