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Metodo stamina, approda all’Ars il caso del giovane Mauro Terranova

MODICA. Si “aggrappa” anche alle azioni politiche la famiglia del ventitreenne modicano, Mauro Terranova, per potere ottenere le cure con il metodo stamina(il giovane è affetto da atassia spino cerebellare). Come nel caso dell'importante interrogazione presentata all'Ars dal parlamentare Orazio Ragusa che si riferisce specificatamente alle terapie con le cellule staminali.


“Attraverso questa mozione – spiega l'esponente politico – intendo impegnare l’Assemblea a prendere una posizione chiara intorno alla sperimentazione con le cellule staminali per tutti quei soggetti, come Mauro Terranova, che avevano iniziato a sperare e ai quali è stato negato anche il diritto alla speranza”. Per Ragusa è necessario individuare soluzioni legislative che tutelino sia gli operatori sanitari soggetti alle ordinanze delle autorità giudiziarie per completare i trattamenti in corso, che trovare la strada per autorizzare anche il Servizio Sanitario della Sicilia ad erogare terapie con cellule staminali mesenchimali secondo la metodica “Stamina” nei centri e strutture come l’Ospedale Ferrarotto di Catania e l’Azienda Sanitaria di Villa Sofia – Cervello di Palermo, in base alla Legge Turco- Fazio del 5 Dicembre 2006 nel pieno rispetto della normativa vigente”.
“Questa è una strada che, se lo vuole, la politica può intraprendere. Inoltre attraverso la mozione all’Ars chiedo all’assessore alla Sanità, Borsellino, di farsi carico per chiedere al ministero della Salute di rendere pubblica la documentazione della commissione che ha valutato e bocciato la sperimentazione. So bene che nei confronti di questa terapia ci sono pareri controversi non solo sulla sua effettiva efficacia, ma anche sui rischi che possono gravare sulla salute del paziente, ma non possiamo disconoscere che alcuni ammalati hanno avuto dei miglioramenti utilizzando questa sperimentazione”.


”Bisogna - sottolinea Orazio Ragusa - individuare le strade adatte che mettano in accordo le giuste prerogative della Sanità che è deputata alla tutela del diritto alla salute e le esigenze di questi pazienti che non si possono permettere di aspettare! La presentazione di questa mozione serve proprio ad andare in questa direzione di sintesi tra le prerogative di chi spera e di chi con la ricerca aiuta a sperare”.

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