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Modica, Consorzio bonifica ad un bivio: senza interventi sarà paralisi

Se non si interverrà in tempo utile a favore dei lavoratori

MODICA. Servizi a rischio nelle campagne modicane e di tutta la provincia iblea e seri problemi per i lavoratori alle prese con una incerta situazione economica ed occupazionale. Scatta l'ora «X» per il Consorzio di bonifica numero 8 di Ragusa che s'avvia verso la paralisi se non si interverrà con dovuti strumenti in favore dei lavoratori e degli operatori agricoli. Della grave situazione in cui versa l'ente controllato dalla Regione, che ha un bacino di utenza in tutta la provincia pari a 15.000 consorziati, se ne fa carico il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, il quale ieri ha chiesto un incontro per trovare un'immediata soluzione alla incerta condizione occupazionale dei lavoratori dipendenti del Consorzio di bonifica ragusano. Abbate ha preso carta e penna ed ha inviato una nota al commissario Giuseppe Domino, al presidente della Regione Rosario Crocetta, all'assessore regionale al lavoro Dario Cartabellotta (per conoscenza ha investito anche il Prefetto, la deputazione di Ragusa ed i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Ragusa) per sottolineare il rischio di una paralisi dei servizi che toccano ambiti quali la difesa, la conservazione e la tutela del suolo nell'ottica di una valorizzazione del territorio. E' la seconda volta che Abbate, nell'arco di quattro mesi scende in campo affrontando le problematiche dell'ente consortile e degli operatori agricoli: lo aveva fatto già nello scorso mese di luglio chiedendo interventi concreti al servizio delle realtà imprenditoriali agricole della zona. Ora scende nuovamente ritorna sui temi propri del Consorzio: «bisogna assolutamente scongiurare le gravissime conseguenze di carattere sociale per i lavoratori dal futuro incerto, e la mancanza di erogazione idrica, che rischierebbe di mettere in ginocchio l'intero comparto agricolo - afferma Abbate - sono circa cinquecento i lavoratori in stato di agitazione che invocano l'intervento delle istituzioni per scongiurare la disoccupazione». Da una settimana i lavoratori reclamano la sicurezza del posto di lavoro con all'orizzonte una interruzione dei servizi pubblici essenziali.

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